
Miller ha gareggiato per un anno in 42 paesi di tutti i continenti, consumando sette paia di scarpe e raccogliendo l'equivalente di 11 mila euro per l'Unicef. Ha registrato il suo miglior tempo di 3 ore e 3 minuti a Berlino ed è arrivato secondo in un'ultramaratona di 100 km in Mongolia. In totale ha corso per più di 2300 chilometri su percorsi che si snodavano attraverso deserti, passi alpini, grandi città, la Grande muraglia cinese e persino le distese gelate dell'Antartide.
Il maratoneta estremo ha raccontato di aver cominciato a correre sei anni fa in seguito ad un divorzio, ma a dargli la spinta decisiva, lo scorso anno, è stato aver perso il lavoro con Google, che ha chiuso l'ufficio di Melbourne durante la crisi finanziaria globale. Ha quindi deciso di vendere tutti i suoi averi per finanziare l'impresa. (27 dicembre 2010 - Fonte: Repubblica.it)