giovedì 17 luglio 2014

Un cuore grande così

Non ci sono molti runners in grado di macinare centinaia di chilometri tra boschi e valli impervie, nel buio della notte e nelle condizioni atmosferiche più impensabili, ma soprattutto non ci sono molti podisti che rinuncerebbero ad una gara già giunta nella sua fase conclusiva solo per aiutare un altro atleta in difficoltà. Anzi, per dirla tutta, c'è un uomo solo capace di tanto, ed il suo nome è Fabrizio Molari. L'impresa dell'"Arcigno gentiluomo" (così Fabrizio è stato soprannominato dai suoi compagni di squadra del Gs Golfo dei Poeti) è stata realmente una prodezza d'altri tempi. Lo scenario era il Trail di Cro-magnon, gara che si dipana tra Limone Piemonte e Cap D'Ail in Costa Azzurra, con una distanza da percorrere pari a centrotrenta chilometri, ma soprattutto con ottomilacinquecento metri di dislivello attivo e passivo da superare. Fabrizio era già arrivato ben oltre alla metà del suo sforzo, quando ha incontrato un'atleta esperta che era incappata in una giornata storta e che non riusciva a proseguire, attanagliata dai crampi. A quel punto, lo spirito trailer del nostro amico in maglia gialla non gli ha concesso di lasciarsi andare al rimorso di buttare al vento tutti i chilometri percorsi fino a quel punto: la sua collega di fatiche aveva manifestato l'intenzione di ritirarsi e lui è tornato sui suoi passi, retrocedendo fino al primo ristoro utile, ove una navetta ha accompagnato la sfortunata protagonista della nostra storia nella zona del traguardo. Ovviamente, la conseguenza di questa disavventura è stata il ritiro obbligatorio anche per Fabrizio, senza troppi rancori e con poca voglia di pubblicizzare il bel gesto che l'ha portato ad abbandonare il Cro-magnon 2014: gli atleti veri si riconoscono dal fisico d'acciaio, ma anche dal cuore grande così...

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