mercoledì 4 marzo 2015

Mario e la maratona

Domenica 22 febbraio, tra i podisti che si sono cimentati sul tracciato della Maratona delle Terre Verdiane, c’era un nostro amico, ben preparato e motivato, alla sua quarta esperienza nel magico mondo della competizione regina della corsa su strada. Reduce da un ritiro sulle strade di Firenze, Mario Viola aveva completato un ciclo di allenamenti teso al miglioramento del proprio primato personale e, parlandogli pochi giorni prima della gara, avevo percepito la soddisfazione tipica di un atleta consapevole di aver svolto perfettamente il proprio lavoro che si stava mescolando ad un po’ di tensione direttamente conseguente all’avvicinarsi della data fatidica. Lo sappiamo bene, noi che corriamo: basta niente per far saltare l’impegno di settimane e mesi di fatica ed è difficile sgombrare completamente il cervello dai pensieri negativi, soprattutto quando si raggiungono i livelli di agonismo di Mario. L’analisi del post-gara commentata dallo stesso protagonista (http://marioviola79.blogspot.it/2015/02/terre-verdiane-marathon.html) è lucidissima: è andata molto meglio rispetto alla trasferta toscana, con un diciannovesimo posto assoluto ed un risultato abbondantemente sotto le tre ore, ma comunque il riscontro cronometrico finale è stato superiore a quanto previsto. Una partenza troppo veloce, generata forse dal pizzico di ansia che avevo colto in quelle parole che ci eravamo scambiati qualche ora addietro, ed il meteo infausto ed inclemente, che ha scaricato pioggia sugli atleti esattamente nel momento in cui, dopo il trentesimo chilometro, abbiamo bisogno di un incoraggiamento da parte del destino: questi sono stati i due fattori che hanno contribuito al mancato raggiungimento dell'obiettivo pre-gara. Non sono nelle condizioni di dare un consiglio a Mario, però mi sento di dirgli che sono convinto che il risultato desiderato arriverà. Con calma, non necessariamente rituffandosi immediatamente in sfiancanti sedute di allenamento (se poi ci si riuscirà al più presto, tanto meglio…), ma la giornata giusta è sicuramente dietro l’angolo: basta attendere e un atleta con la sua determinazione e con l’esperienza che sta accumulando saprà riconoscerla…

2 commenti:

  1. Grazie per l'articolo Davide. Giusto il tempo di rimettere in sesto le gambe e ci riprovo, Milano la prossima tappa!

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    1. ...sei un testardo...Vai Super Mario
      TONY TESTA

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