martedì 30 marzo 2010

Salvetti alla Marathon de Sables

Parte oggi alle ore 12 in aereo dalla Malpensa, diretto a Casablanca in Marocco (con successivo trasferimento in pullman di otto ore per raggiungere il luogo della partenza) l’ultramaratoneta castelnovese dell’Atletica Favaro della Spezia Angelo Bruno Salvetti, per partecipare alla 25a Marathon de Sables. La gara, per la sua importanza, è considerata la New York delle ultramaratone e si corre su una distanza di 250 chilometri, a tappe, in autosufficienza alimentare, attraverso il deserto marocchino.«La mia avventura — annuncia — inizia con la prima tappa sabato 3 aprile e terminerà il 9: devo correre e spero di farcela, nonostante la recente frattura di due menischi. A questo punto è prioritario arrivare in fondo. Desidero ringraziare i medici Salvatore Marchini e Stefano Parigi, nonché i fisioterapisti-massaggiatori Angelo Moretti e Claudio Corniglia per la loro assistenza». Alla maratona desertica partecipano un migliaio di atleti, tra cui 52 italiani. In bocca al lupo.

lunedì 29 marzo 2010

Deduzioni ed emozioni

Come molti di voi avranno già visto ieri sera ho pubblicato le classifiche dell'Archeomarathon 2010 con le quali si possono fare diverse deduzioni a livello individuale e di squadra. Io, come molti di voi, ho fatto i miei raffronti anche se non avendo partecipato alla scorsa edizione ho meno valutazioni da fare. In ogni caso questa manifestazione sta entrando nei cuori di tutti noi perché è l'unica che permette di formare compagnini che si danno battaglia esaltando lo spirito di squadra fino all'ultimo, per poi dare merito a chi ha fatto meglio. E negli occhi ho ancora la "fotografia" di Sergio Cipro (mio compagno di squadra) che taglia il traguardo classificando al terzo posto l'Atl. Favaro applaudito non solo da noi ma anche dagli atleti delle altre società presenti all'arrivo, su tutti i ragazzi del Dlf.

domenica 28 marzo 2010

Rollo for president

In attesa delle classifiche definitive dell'Archeomarathon con le quali possiamo fare un bel po' di "magheggi" voglio un'altra volta mettere in evidenza l'ottima organizzazione della manifestazione da parte dell'ingegner Domenico Rollo, coadiuvato benissimo dalla moglie e dai suoi collaboratori. Le capacità di Rollo non mi erano sconosciute, ma oggi abbiamo potuto apprezzare disponibilità, tranquillità e serenità anche nei momenti cruciali di una gara che per come è concepita credo che sia una delle più difficili da gestire. Ai nastri di partenza c'erano quasi 30 formazioni (maschili, femminili e miste) con arrivi e partenze sfalsate e nonostante questo c'è sempre stata una risposta a chi voleva sapere tempi di frazione o totali. Ricco e vario il buffet a fine gara, così come i premi per le migliori squadre e gli atleti più veloci. A questo punto, vista anche la qualità dei partecipanti, non si può più pensare all'Archeomarathon come una gara solo simpatica, ma anche qualitativamente ben frequentata. L'ingegnere sarà contento di sapere che, questa volta in qualità di atleta, era presente Graziano Poli, forse il più conosciuto speaker delle più celebri e meglio organizzate manifestazioni podistiche della Toscana. Ricordo a tutti che Rollo vorrebbe mettere in agenda un incontro (e sono invitati tutti) che avrebbe lo scopo di gettare le basi per organizzare una manifestazione che potrebbe diventare un classico nella nostra provincia, con partenza da Lerici ed arrivo a Portovenere (o viceversa). Appena riusciremo a fissare l'incontro ve lo farò sapere.

sabato 27 marzo 2010

Domani si corre a Luni

Per un giorno l'attenzione del movimento podistico provinciale si sposta dalla delusione per la mancata organizzazione della Vivicittà alla gioia di correre all'Archeomarathon, la maratona a staffetta organizzata sapientemente dall'ing. Rollo, che, dalle ultime notizie, potrebbe essere un'edizione record per numero di squadre partecipanti. Un appuntamento propizio anche per incontrarci e capire se vogliamo organizzare qualche forma di civile "protesta" l'11 aprile, giorno in cui si doveva correre la Vivicittà. Se così fosse speziarunning.it è a disposizione per fare da eco all'eventuale decisione.

martedì 23 marzo 2010

Domenica va in scena l'Archeomarathon

Domenica prossima si disputa la 7^ edizione dell'Archeomarathon, maratona a staffetta. Le società che partecipano devono formare squadre composte da 7 atleti che dovranno percorrere 6km ciascuno. E con l'avvicinarsi dell'evento cresce un po' di fermento all'interno delle rispettive formazioni. La mia società, l'Atletica (Arci, termine che per un anno bandirò dal mio parlato) Favaro, come tutti gli anni, è tra le favorite per la vittoria finale o perlomeno per un piazzamento d'onore, con la soddisfazione in più di poter schierare una o più formazioni di tesserati propri, appartenenti, cioè, alla stessa società. Precisazione necessaria visto che il regolamento consente anche compagini miste, composte da elementi di società diverse. Quest'anno partecipa anche l'Atleticacarispe che, dagli ultimi rumors, si appresta a formare una squadra di livello assoluto con l'inserimento anche di giovani di talento (anche se sembra manchi Gabriele Benedetti, forse il più forte di tutti). Buona anche la scelta del Dlf di impiegare 6/7 di atleti propri, nonostante qualche defezione (Gianni Moggia e Andrea Toni sono in partenza per la maratona di Boston: in bocca al lupo!). Insomma un po' di sana competizione visto che saranno premiate anche le prestazioni individuali. Buena suerte a tutti.

lunedì 22 marzo 2010

E' importante sapere due cose...

L'altro giorno mi sono fatto una domanda: cosa ha fatto l'Uisp per il podismo nel 2010? Niente, l'unica cosa che organizzava quest'anno non ci sarà (la gara che, forse, verrà organizzata a novembre la organizza la Marina Militare nella persona di Nello Del Corso e non direttamente l'Uisp). Quindi, per coerenza, chiederò alla mia società di non pagare la mia quota Uisp per il 2010 e se l'avessero già fatto di rimediare nel 2011.
Bene, detto questo passiamo a quello che stanno pensando i runners in questi giorni (molti scrivono, molti altri parlano). In tanti si chiedono il significato di almeno due cose: cosa si intende per "Vivicittà deve tornare ad essere qualcosa di diverso" e che cosa vuol dire, per i dirigenti Uisp, la parola "atleta". Penso che prima di tutto vadano chiariti questi due concetti. Personalmente credo che in tutti i commenti che sono stati postati a speziarunning.it e nelle parole di chi incontro ci siano cose giuste che devono spingere a riflessioni profonde. Sono certo che la Uisp, come molte altre realtà locali, abbia sottovalutato il movimento del podismo e solo ora si sia resa conto della reale partecipazione che accompagna ogni circostanza che ci riguarda (vedi anche l'argomento "Montagna"). E la prova del nove è che sono mesi che sapevano che Vivicittà non si sarebbe disputata e nessuno si è preoccupato di farlo sapere ai protagonisti principali, cioè a noi. Perché ci sottovalutano. Perché pensavano che nessuno se ne sarebbe accorto. Perché pensavano che nessuno avrebbe avuto niente da ridire. Così come ha fatto Graziano, più assessore allo Spezia che allo sport del Comune della Spezia (tantissime parole e basta). Ora, anche se mi sa un po' di "chiudi la stalla quando le vacce sono scappate", ci chiedono di "partecipare" all'organizzazione dell'edizione del 2011. Che ne dite? Possiamo farlo? Prima però è fondamentale capire le due cose di cui sopra.

domenica 21 marzo 2010

La parola a Ribolini

Come abbiamo fatto in altre occasioni mettiamo in risalto il commento di Alessandro Ribolini, dirigente Uisp. Si può essere d'accordo o meno, ma sicuramente non si può essere indifferenti.
Carissimo Riccardo, carissimi tutti, ho seguito "da lontano" la discussione che si è sviluppata in questi giorni sul tuo forum. Ho scritto "da lontano" perchè penso che sia giusto così, per chi, come il sottoscritto, in questa vicenda ha un ruolo alla pari dei dirigenti della Uisp. Credimi, non è nè voler essere snob, nè fuggire da confronti, critiche o altro. E ti assicuro che ho apprezzato davvero molto il fatto che sulla decisione di non organizzare Vivicittà ci siano state così tante reazioni, molte delle quali utili e costruttive. Però, come spesso accade, le cose sono più complesse di quello che appaiono e a volte dare giudizi sul "sentito dire" può essere rischioso. Prendo solo, ad esempio, l'ultimo post, quello che parla della disponibilità di Camst. E' vero che abbiamo avuto un contatto (telefonico e per interposta persona) nei giorni scorsi, registrando questa disponibilità (seppur non quantificata); non abbiamo però potuto accogliere la proposta, per il semplice fatto che i comitati territoriali Uisp devono confermare la disponibilità ad organizzare le tappe locali di Vivicittà alcuni mesi prima della data della gara. E oramai ciò è impossibile (come sarebbe impossibile riuscire a fare in venti giorni tutto ciò che richiede normalmente mesi di lavoro). Non avremo manifesti, nastri, magliette, coperture assicurative, autorizzazioni Fidal, giudici, premi, ecc. ecc. Voglio solo dire che, da questa vicenda, ognuno si porta a casa le sue impressioni e le sue idee. Ed è giusto così. Anche se alcune non si condividono, se non ci piacciono, anche se ci riguardano, ma sono convinto che questo sia un modo di crescere. Sono consapevole che la Uisp e il suo gruppo dirigente ha la sua parte di responsabilità, io per primo, visto che della manifestazione sono stato per tanti anni il responsabile principale. Lo abbiamo anche scritto. E affronteremo il problema, al nostro interno, come abbiamo sempre fatto. La questione vera però, permettimi, è che Vivicittà deve tornare ad essere qualcosa di diverso, di unico, qualcosa che purtroppo in questi ultimi anni aveva fatto fatica ad essere. Possiamo discutere delle responsabilità senza problemi, però forse sarebbe più utile discutere di cosa dobbiamo fare, da oggi, affinché questo obiettivo si riesca a raggiungere già nel 2011. Lancio allora una provocazione: all'interno dei vincoli "nazionali" che la caratterizzano, Vivicittà può diventare un evento organizzato direttamente dai cittadini, dagli sportivi, dagli appassionati, da tutti coloro che (anche molti dei tuoi lettori/scrittori) vogliono dire e fare qualcosa? Possiamo da subito creare un gruppo di lavoro aperto a tutti, che elabori proposte, porti esperienze ed idee, contribuisca a raggiungere quell'obiettivo di prima? Possiamo fare di Vivicittà un laboratorio di politica sportiva partecipata, un osservatorio che funzioni 365 giorni all'anno e che, con il pretesto dei 12 km da correre, ricominci a leggere questa città con gli occhi dello sport di cittadinanza? Io ci credo. A tal punto da essere decisamente a favore, quest'anno, della nostra decisione di non organizzare la gara. Credimi, a tutti noi dispiace moltissimo; sarebbe stata la mia 17^ vivicittà da "organizzatore", puoi capire il mio dispiacere. Ma se, come credo, ciò può servire al futuro della Vivicittà e non solo, era giusto andare in questa direzione. Vorrei sapere cosa ne pensate e se possiamo davvero fare quei 12 km insieme, il prossimo anno. Grazie mille per l'ospitalità.
Alessandro Ribolini
Dirigente UISP

giovedì 18 marzo 2010

Vivicittà: manca la volontà

Bene, anzi male. Probabilmente siamo all'epilogo della vicenda Vivicittà anche se le abbiamo provate proprio tutte per scongiurare l'annullamento della 27^ edizione nella nostra città. Dopo la disponibilità da parte di Camst che si è offerto come sponsor e il rifiuto da parte dell'Uisp, c'è stato chi ha chiamato l'Unione Italiana sport per... tutti a Roma. I referenti nazionali alle domande e alla delusione dei podisti spezzini hanno risposto che purtroppo è il comitato provinciale che può decidere se organizzare o meno. Loro non possono obbligare nessuno. E così si archivia con l'ennesimo insuccesso un'altra vicenda che riguarda il movimento dell'atletica e del podismo. E spero che questo movimento che molti sottovalutano, ma che cresce anno dopo anno, non smetta di confrontarsi e di parlare di queste situazioni affinchè anche il più stolto degli "amministratori" capisca che ATLETA (a qualsiasi età e a qualsiasi livello) non è una parola da mettere tra virgolette.

mercoledì 17 marzo 2010

Vivicittà: ultime (clamorose) notizie e il pensiero di D'Amanzo

Nelle ultime ore sarebbe uscita una clamorosa notizia: Camst, la catena di ristorazione da poco presente anche nella nostra città, nella persona di Mauro Vergassola, è disposta a coprire la cifra mancante (circa 2000 euro) per poter organizzare Vivicittà 2010. E lo avrebbe fatto sapere anche alla Uisp che però, per quest'anno, non sembra interessata. Seguiremo gli sviluppi.
Intanto diamo maggior risalto alla riflessione di Davide D'Amanzo, uno di noi.
Il comunicato stampa con il quale l’UISP conferma ufficialmente una notizia che era nell’aria già da diverse settimane, ovvero l’annullamento dell’edizione spezzina 2010 del Vivicittà, induce ad alcune serie riflessioni. Appare ben chiaro che ci si trovi di fronte ad una montagna di giustificazioni senza nè capo nè coda, tutte tese a nascondere ciò che si deve chiamare un fallimento. Non ha senso appigliarsi alla scarsezza del contributo finanziario offerto dalla Carispe nel 2009, quando sappiamo perfettamente che la pianificazione di un evento deve preoccuparsi prima di reperirne i fondi per il suo svolgimento e solo successivamente di metterlo in piedi: anzi, vedendo ciò che era successo l’anno precedente, l’UISP si sarebbe dovuta attivare per reperire nuovi sponsor per il 2010, magari facendo riferimento a quella grande distribuzione che sta colonizzando la nostra città. E’ clamorosamente fuori luogo far riferimento alla logistica della nostra città, appena messa a ferro e fuoco dalla Gran Fondo ciclistica senza alcuna lagnanza di rilievo: qualcuno dovrebbe andare a vedere, imparando, ciò che accade a Imperia, a Ceriale, a Salsomaggiore e in tutte le altre centinaia di città italiane dove si corre una mezzamaratona. E’ semplicemente spaventoso lamentarsi delle proteste degli atleti agonisti: un agonista, in quanto tale, si allena e corre per dare il meglio di sè e se c’è qualche carenza organizzativa ha il diritto e il dovere di far sentire la sua voce. Se gli organizzatori del Vivicittà si sentono così amareggiati dall’annullare la manifestazione per qualche protesta di troppo, mi piacerebbe vedere la sospensione anche dei tornei di calcio a 5, calcio a 7, calcio a 11, calcio junior, calcio over 40, ecc. al primo insulto razzista.Ma quello che fa piangere il cuore è che la UISP, per indicare i corridori agonisti, mette la parola atleti tra virgolette. Vi parla un atleta, che ha corso nove maratone e centinaia di altre corse in Italia ed all’estero. So perfettamente che il nostro sport è impopolare e che un Bekele o un Baldini non sarà mai simpatico come un Totti o un Valentino Rossi: per questa ragione, quando partecipo ad una gara, non faccio mai mancare un applauso, una stretta di mano o un complimento agli organizzatori e al pubblico, anche se c’è qualche carenza evidente. E’ chiaro che non sono contento se una macchina mi taglia la strada mentre gareggio o se, al termine di tre ore di fatica, le docce sono gelate: lo faccio notare, magari lo scrivo in qualche blog, e tutto fa parte di una piccola serie di schermaglie tra atleti e organizzatori che serve a migliorare. Poi c’è sempre il maleducato che sbraita, come capita sempre e ovunque, e quello che ti pianta una grana legale perchè la domenica non ha niente di meglio da fare: per fortuna, quello non torna mai sul luogo del delitto e l’anno prossimo non lo ritrovi ai nastri di partenza! Ma ciò non deve far passare in secondo piano lo sforzo di tutti quelli che si allenano duramente, e che, quando si mettono un pettorale e viene stilata una classifica, hanno il diritto di essere chiamati atleti, senza virgolette e magari anche con la A maiuscola. Anche se arrivano ultimi. E se un organizzatore non capisce che una gara podistica non è corsa solo dai primi cinque, ma anche da tutti gli altri atleti che soffrono come bestie solo per battere se stessi e il proprio cronometro, beh, allora è un “organizzatore”. Tra virgolette. E lasciamolo a organizzare tornei di calcio tra bestemmie e insulti multicolori: noi Atleti non sappiamo che farcene. Nè nel 2010, nè negli anni a venire...

martedì 16 marzo 2010

Le giustificazioni Uisp

Finalmente! I commenti che ieri abbiamo inviato all'Uisp sono serviti, se non altro, a suscitare una reazione. E' stato redatto un comunicato (inviato solo ai quotidiani locali), lunghissimo e, a nostro parere, con deboli motivazioni. Ovviamente, a noi che rappresentiamo il popolo della corsa e che siamo i primi a cui si dovrebbero dare giustificazioni, non ci hanno cagato di striscio. Meno male che qualcuno ci informa comunque. A questi punti non rimane che prendere atto della decisione definitiva, riflettere e adottare, ognuno secondo la propria coscienza, le forme di discussione più consone. Di seguito (se avete un po' di tempo) il comunicato.
"In merito ad alcune notizie uscite sulle pagine dei quotidiani spezzini in questi giorni e alle voci che circolano da settimane nell’ambiente sportivo locale, desideriamo fare un po’ di chiarezza, al fine di evitare strumentalizzazioni o, peggio, il diffondersi di notizie non veritiere e tese a ledere l’immagine di chiunque possa risultarne coinvolto. Il Comitato UISP della Spezia ha deciso di non organizzare la Vivicittà 2010. Sono diverse le motivazioni che hanno portato a questa difficile e sofferta scelta, ma ogni valutazione è stata fatta proprio nell’interesse della manifestazione stessa e con l’obiettivo di un suo prossimo rilancio. Tornando alle motivazioni, è bene chiarire i vari aspetti che hanno costituito criticità determinanti. Innanzitutto le risorse economiche. Per diciotto anni la Vivicittà è stata abbinata al Trofeo Cassa di Risparmio della Spezia, che contribuiva in modo determinante con un contributo che fino al 2008 si era stabilizzato intorno ai 2.000 euro. Nel 2009, a manifestazione già effettuata, Carispe ci ha comunicato che, a seguito della rivisitazione delle sue strategie di marketing, dovute all’entrata nel gruppo Intesa San Paolo, non poteva più garantire il solito apporto. Già per l’edizione 2009 il contributo (ripetiamo, a manifestazione già chiusa) è sceso a 600 euro. Per il 2010, pur manifestando interesse per l’evento, l’eventuale contributo sarebbe rimasto in quell’ordine. Questo parziale “disimpegno” risulterebbe essere collegato ad un ridimensionamento complessivo delle sponsorizzazioni di Carispe, legato alla crisi finanziaria generale e a scelte e priorità che possano privilegiare più eventi o occasioni con ritorni commerciali più forti e diretti.Per come Vivicittà è stata sempre organizzata, i margini economici non permettono di rinunciare alla disponibilità di risorse economiche derivanti da sponsorizzazioni. La quota di iscrizione viene totalmente “restituita” ai partecipanti, sottoforma di t-shirt, pettorale, gadget, rimanendo così scoperti i costi organizzativi e di pubblicità. E neppure è stato possibile, in tempi rapidissimi, trovare altre aziende disponibili. Essendo Vivicittà una manifestazione internazionale, appare ovvio come le tempistiche e il format debbano essere rispettati senza alcuna possibilità di deroga. Anche alcune scelte organizzative, come ad esempio la sostenibilità ambientale, hanno prodotto ulteriori costi, senza però produrre nuove entrate istituzionali o commerciali.Ci sono però poi anche motivazioni che riguardano più il significato della manifestazione e la necessità di restituire un valore che, negli anni, ha reso Vivicittà unica nel suo genere. Il centro cittadino spezzino presenta una serie di difficoltà logistiche e organizzative, difficili da superare se non con un cambiamento radicale nell’approccio culturale all’evento, da parte delle amministrazioni e non solo. Non a caso ogni anno le città italiane che organizzano l’evento diminuiscono, altre spostano i percorsi in piccoli centri o addirittura nei parchi. Altre ancora si sobbarcano costi e problematiche assurde, per non rinunciare, ma spesso lo fanno a caro prezzo.Vivicittà non è una corsa come le altre, non ha mai voluto esserlo e neppure vorrà in futuro. Negli ultimi anni, però, così purtroppo è stata considerata da tanti. Da molti degli atleti agonisti, ad esempio, che, pur essendo una minima parte degli iscritti complessivi (il 10%), si sono spesso espressi duramente contro l’organizzazione per, a loro dire, disagi e inadempienze organizzative. Dimenticando quindi che quella è e vuole essere una domenica speciale, indirizzata a tutta la città e non solo agli “atleti”. Negli ultimi anni sono cominciate ad arrivare anche le cause di risarcimento: un bambino ti taglia la strada? Un amatore fuori classifica intralcia e costringe a deviazioni improvvise? Un auto esce da un garage privato? Chiediamo i danni alla Uisp.E anche dalle istituzioni, più impegnate a garantire viabilità e accessi e a evitare le solite idiote lamentele di chi non può rinunciare a girare in auto la domenica mattina, magari per andare a Messa o comprare paste e giornali. Nessuno ha mai negato piena disponibilità, questo è bene dirlo e molte città sono in condizioni veramente peggiori rispetto alla nostra (a Genova la Uisp deve pagare gli straordinari dei vigili urbani!). Però va anche ricordato che le edizioni più belle di Vivicittà hanno coinciso con le note “domeniche ecologiche”, giornate di festa e animazione, senza auto e, quindi, senza troppe preoccupazioni. E’ paradossale, se ci pensiamo, che nelle ultime edizioni la metà del percorso di Vivicittà si sia svolta in strade pedonali.C’è poi, non meno importante, anche un problema di risorse umane e organizzative. Vivicittà si è sempre retta grazie allo straordinario apporto dei volontari. 70 persone impegnate in quella giornata, alcune decine nelle settimane e nei mesi precedenti. Ed è impossibile farne a meno, se si vuole continuare a garantire uno standard di sicurezza elevato e se non si vuole ridimensionarne le caratteristiche generali. Purtroppo gli anni non sono tutti uguali.In definitiva, la decisione di non effettuare Vivicittà quest’anno, ci è parsa la scelta migliore per aprire un confronto e un dibattito, in città, su questi temi, senza catastrofismi o strumentalizzazioni. La Uisp vuole che Vivicittà torni ad essere l’evento sportivo clou per le nostra città, che possa riproporre fortemente i temi ambientali e urbani che da sempre l’hanno contraddistinta. Affinché però ciò possa avvenire, c’è bisogno di cominciare da subito un percorso che possa portare ad una grande e rinnovata edizione del 2011, coinvolgendo sportivi, aziende, istituzioni e tutti coloro che vorranno portare il loro contributo.La Uisp spezzina, è bene rimarcarlo, non ridimensionerà il suo impegno per l’attività di podismo; è già nella fase organizzativa, ad esempio, una manifestazione che dovrebbe tenersi verso la fine dell’anno e che, anch’essa, potrà divenire negli anni un appuntamento fisso e importante per tutta la città e per tutti i cittadini.
La Direzione del Comitato UISP della Spezia

lunedì 15 marzo 2010

Peccato grande Zava. E poi ancora Vivicittà

La domenica appena passata ha visto alcuni podisti spezzini impegnati in diverse competizioni. Da segnalare, con un occhio di riguardo e un po' di rammarico, la prestazione di Vittorio Zavanella (MM55) impegnato ai Campionati Italiani Master di Cross a Capua: 6km velocissimi per lui, per un quarto posto che sa di beffa. Almeno una quindicina di atleti locali (10 dell'Atl. Favaro, tra uomini e donne) impegnati, invece, nella Stracarrara, con Gabriele Benedetti (Atleticaspezia) primo dei nostri. Ottima prestazione, la domenica precedente, di Davide D'Amanzo alla Maratona di Piacenza che ha migliorato di ben 6 minuti il suo personale nella corsa regina.Visto che sono con la tastiera tra le mani ne approfitto per dirvi che ho mandato all'Arci Uisp una mail con molti dei vostri/nostri commenti (ne sono arrivati altri e spero che il mugugno continui) sulla mancata organizzazione del Vivicittà. Dato che fanno finta di niente, almeno che sappiano che il popolo della corsa è in fermento.

domenica 14 marzo 2010

La condizione cresce

Penso che uno dei periodi più belli per uno sportivo (agonista) sia quello che sancisce l'arrivo della migliore condizione. Sentire, giorno dopo giorno, attraverso una sequenza logica di allenamenti, la capacità di poter dare sempre un po' di più, è una sensazione, per quanto mi riguarda, forse ancora più viva di quello che si prova durante una gara. La competizione è fine a se stessa, è adrenalinica, ma non è detto che lasci sempre soddisfatti. Sicuramente, in questo momento, il mio pensiero è condizionato positivamente dal fatto che dopo tanti mesi sto finalmente bene fisicamente. Devo tenere sotto controllo la schiena ma non ho più tutta la sovrastruttura di infiammazioni che contribuivano pesantemente ai miei malanni. Ed è proprio per questo che oggi ho rinunciato a gareggiare a Carrara (gara fascinosa di 12,3km mossi) a favore di un allenamento che come presagivo mi ha dato tanta soddisfazione. Ora devo solo continuare a seguire Massimo per arrivare a consolidare una base che mi permetta di costruire la condizione per raggiungere gli obiettivi che mi porrò, soprattutto in autunno.
P.S.: ho scritto questo post, facendo gli scongiuri, perché il compito del blogger è quello di scrivere, sempre e comunque. Anche se a volte, per scaramanzia, sarebbe meglio tacere. Speriamo bene.

venerdì 12 marzo 2010

Vivicittà, tutto tace... o quasi

E' quantomeno strano il silenzio dell'Uisp riguardo alla vicenda Vivicittà, nonostante che il giornale "La Nazione" abbia pubblicato, nell'edizione di ieri, 11 marzo, un articolo dal titolo "Quest'anno l'Uisp non organizza Vivicittà". Non un comunicato, non una parola. Vorremmo che questo silenzio possa far presagire un ripensamento, ma in quel caso ci sarebbe stata una smentita al quotidiano cittadino. Invece per ora niente di tutto questo. Nel frattempo, nel sito dell'Uisp nazionale, è stato dato risalto ad un intervento del 9 di marzo di Alessandro Ribolini (spezzino, presidente dell'Uisp regionale), che dice "Elezioni regionali: la Liguria avanguardia dello sport per tutti". Meno male... Vi invito a leggerlo cliccando sul link http://www.uisp.it/nazionale/index.php?contentId=1223 perchè pare veramente paradossale rispetto alla mancata organizzazione della Vivicittà nella nostra, ligure, città.
Intanto di seguito vi rimando l'articolo a firma Fulvio Magi, pubblicato da "La Nazione".
Niente Vivicittà, quest’anno, alla Spezia. La podistica internazionale, 27a edizione, che si svolge in numerose città italiane ed estere, programmata per domenica 11 aprile, si ferma alla 18a edizione del trofeo Carispe. L’organizzazione Uisp, a quanto è dato sapere, si sarebbe trovata in difficoltà, a seguito della mancanza di contributi soprattutto da parte di sponsor istituzionali. Nell’ambiente dell’atletica leggera e segnatamente del podismo la notizia è accolta con vivo disappunto, considerando la tradizione di questa rassegna cittadina e gli scopi turistici, ambientali e anche di solidarietà.Qualcuno vorrebbe correre ai ripari e propone soluzioni alternative. Sta di fatto, però, che non sarebbe più una «Vivicittà» legata alle altre podistiche in Italia e all’estero.L’edizione 2010 si corre a: Alessandria, Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Civitavecchia, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia, Grottaglie, Latina, Lecce, Livorno, Matera, Messina, Modena, Oristano, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Riccione, Roma, Rovereto, Siena, Torino, Trapani, Trieste, Urbino, Viareggio. Nel mondo a: Bbelem, Bron, Bucarest, Budapest, Dakar, Fouchères, Gomel, Kinshasa, Makeni, Nova Gorica, Pola, Prijedor, St Etienne du Rouvray, Saint Ouen, Sarajevo, Tuzla, Vieux Condè, Yokohama, Zavidovici, nonché in 12 campi profughi palestinesi del Libano: Mar Elias, Burj el Barajneh, Dbayeh, Shatila, Ein el-Hilweh, Mieh Mieh, El-Buss, Rashidieh, Burj el-Shemali, Nahr el-Bared, Beddawi, Wavel a Shu’fat (Gerusalemme est). Infine negli istituti penitenziari e minorili di Bari, Biella, Brescia, Caltanissetta, Civitavecchia, Cremona, Eboli, Ferrara, Livorno, Milano, Pavia, Reggio Emilia, Roma, Siena, Voghera.

mercoledì 10 marzo 2010

Una testa dura

Nei giorni scorsi avevo parlato di Mario e di Toni accomunati dalla mancata partecipazione agli Arcigni. Oggi vorrei parlarvi di un'altra vicenda che mi ha colpito particolarmente: quella di Silvano, sportivo con la "S" maiuscola. Pensavo che per qualche motivo sarebbe stato meglio non parlarne, ma poi mi sono detto che poteva essere anche un modo per esorcizzare "la sfiga" e un esempio di caparbietà per tutti. La settimana scorsa, durante una telefonata, mi dice che era appena tornato dal pronto soccorso per una brutta caduta da una scala, mentre stava lavorando. Ho sentito nelle sue parole una sorta di soppraffazione, anche perché è il terzo grave infortunio che gli capita in un anno. Vado un po' a memoria ma mi pare che la prima volta si sia rotto il polso, poi, cadendo dalla bici da corsa, si è mezzo distrutto (vertebre, testa, schiena, di nuovo polso, escoriazioni diffuse), e ora sono nuovamente interessati vertebre e bacino e qualche altro optional per non farsi mancare niente. Sembrerebbe una sorta di malocchio che lo perseguita. Tutti noi che pratichiamo sport attivo sappiamo quale può essere lo stato d'animo che accompagna questo genere di eventi. Demoralizzazione, paura, scoramento senza contare le notevoli spese da sostenere per riuscire a "rimettersi in piedi", per tornare a lavorare. E mesi di inattività sportiva che ti uccidono il morale e ti fanno venire voglia di smetterla. Ma come è già successo per le altre spiacevoli circostanze anche questa volta, nelle telefonate successive, ho capito che Silvano tornerà a correre, a nuotare e a pedalare come prima. E forse anche con un motivo in più per farcela. In barba a chi gli fa il "voodoo". Domenica era già tra di noi a Lerici, in borghese, un po' malconcio, ma a fare il tifo per lo sport. Comunque, Silvano, volevo farti una domanda: hai mai pensato a mettermi in tasca un talismano?

martedì 9 marzo 2010

I primi commenti per Vivicittà

Cominciamo a dare un po' di risalto ai commenti arrivati a speziarunning.it relativi alla mancata organizzazione del Vivicittà alla Spezia. Vi devo informare che da una telefonata effettuata da un giornalista de "La Nazione" all'Uisp si è saputo che il motivo per il quale salterebbe la corsa è un contributo di 2500 euro che la Carispe non quest'anno non sarebbe intenzionata a dare. Continuiamo a discuterne e vediamo cosa succede.

Anonimo ha detto... Grande amministrazione !!!Pensare che per il piacere di correre nella città in cui vivo.. anche con le stampelle avrei partecipato!Per qualsiasi forma di protesta... resto a disposizione! supermarios - 06 marzo 2010 18.46
vittozava ha detto... sicuramente le partite di calcio non saranno mai soppresse per mancanza di fondi...abbiamo toccato proprio il fondo!! Una vegogna per lo sport spezzino!!!!
06 marzo 2010 22.02
andrea salerno ha detto... ...anche quando non centrava niente nei miei allenamenti ho sempre corso questa gara, solo per onorare e per fare numero nell'unica manifestazione della nostra città....domenica 11 aprile tutti ai giardini si corre lo stesso in giro per la città e sul solito percorso ciao 07 marzo 2010 22.28
silvano ha detto... voto per forma di protesta segnalata da ANDREA.... una vergogna - 8 marzo 2010 13.04
Anonimo ha detto... Che tristezza infinita! E' dal 1990 che faccio Vivicittà e non ricordo situazioni del genere.Mi associo a qualsiasi forma di protesta! Pina - 09 marzo 2010 09.25
Davide D'Amanzo ha detto... Mi unisco anch'io alla forma di protesta di Andrea!!! 09 marzo 2010 11.09

lunedì 8 marzo 2010

Due di noi

Nella domenica in cui molti di noi hanno ricominciato a gareggiare, contenti ed entusiasti come bambini, ho voglia di segnalare due brevi storie di ragazzi come noi. La prima è quella di Mario Viola (Dlf), rimasto ai box per qualche mese, per un problema importante alla schiena, che ieri ho sentito felice per aver ricominciato a correre "come Dio comanda". Un'oretta e trenta per un bel giro Spezia/Portovenere anda e rianda. Mario fa fatica a non gareggiare ma ora più che mai deve mordere il freno. Ora che è vicino a riprendere il suo posto (dietro di me) non deve fare "cagate". Dai Mario, anche se i tuoi compagni ti hanno già rottamato e sostituito, io sento la tua mancanza. L'altra storia è quella di Toni Testa che sabato notte è stato vittima di un pazzo, che in autostrada all'altezza di Bolano, proveniente da Genova, l'ha tamponato facendo fare all'auto su cui viaggiavano lui e la sua compagna un testacoda pauroso ma fortunatamente senza troppe conseguenze. Auto distrutta, pronto soccorso e qualche acciacco. Anche a lui gli auguri di una pronta guarigione ed una ripresa "di corsa".

domenica 7 marzo 2010

Un rientro positivo

Il rientro alle gare, grazie al 2° Trofeo degli Arcigni. è stato positivo. Aldilà del tempo (25'59'') e della classifica (7° assoluto e 1° di cat.), mi ha soddisfatto la prestazione. Dopo il primo km in affanno mi sono assestato su un bel ritmo e piano piano ho ritrovato le energie necessarie per correre come volevo, riuscendo, forse, a tenermi anche qualcosa per non chiudere completamente vuoto. Ma la cosa più positiva è il fatto che a distanza di qualche ora dalla fine della gara sto bene fisicamente, non si sono riacutizzati i problemi che mi hanno condizionato in questi ultimi mesi. E quindi posso guardare avanti senza tentennamenti cercando di dare continuità agli allenamenti per arrivare, fra un mese/un mese e mezzo, ad essere competitivo anche sulla mezza. Oggi mi ha stupito positivamente la facilità di corsa di Gabriele Benedetti (2°) e, sottolineo nuovamente, la forma splendida di Sergio Cipro (3°). Un bel mattone verso una piena ripresa lo ha messo anche Michele Balzano, che ha sofferto ma ha chiuso secondo i suoi programmi.

sabato 6 marzo 2010

CLA-MO-RO-SO! Niente Vivicittà....

"Clamoroso al Cibali" è una storica frase di Sandro Ciotti che gli amanti dello sport (non solo del calcio) hanno sentito almeno una volta nella vita. Parafrasandola ora si può dire "Clamoroso a Spezia": la Vivicittà quest'anno non verrà disputata. Il motivo pare essere quello economico (milioni di euro?!?), e anche se sembra una barzelletta così non è. L'unica gara podistica che veniva organizzata nella nostra città quest'anno non prenderà il via. I nostri "amministratori sportivi", non sono stati in grado di superare le difficoltà (anche se così fosse) e mantenere l'impegno se non altro per la tradizione. Speziarunning.it darà spazio ai commenti di chi volesse intervenire.

lunedì 1 marzo 2010

Che (s)fortuna! Iniziano le gare...

Domenica prossima si inizia a gareggiare e mai come in questo momento mi sento inadeguato. Ho voluto inserire qualche competizione per uscire un po' dalla routine degli allenamenti e riprendere un po' di confidenza con le sensazioni che si vivono durante le gare. Quindi il 2° Trofeo degli Arcigni di 8km, la domenica dopo la Stracarrara di 12 e poi l'Archeomarathon il 28. Ma, come dicevo, non c'è peggior cosa che essere visceralmente competitivo e sapere di non avere ancora "i numeri" giusti per poterlo essere. E' chiaro che i miei obiettivi sono spostati un po' più in là ma quando mi iscrivo ad una gara non riesco a priori a trasformarla in un allenamento e se, alla fine, viene non è per merito di mio. L'istinto mi porta sempre a dare tutto e ora il mio tutto è troppo poco. Alla fine saprò apprezzare il bicchiere mezzo pieno. Un'affermazione di Andrea stamattina mi ha fatto riflettere: "Ogni tanto bisogna anche confrontarsi con gli altri, quelli che dicono di aver svolto allenamenti da paura e poi quando ci sono le gare sono sempre impreparati...". Quando ci sono queste gare locali c'è sempre una sana competizione fra di noi: ci conosciamo tutti, spesso ci alleniamo insieme, e crediamo di conoscere l'uno dell'altro le reali possibilità di affermazione. Non so neanche se ci sarà, ma se dovessi fare un nome farei quello di Sergio Cipro. L'ho visto correre la settimana scorsa la campestre di 4km delle Forze Armate (primo) e domenica scorsa alla mezza di Fucecchio ha fermato il cronometro a 1h15'30''. Sta andando forte per finalizzare tutto alla maratona di Roma. In bocca al lupo!