martedì 28 agosto 2012

Cardiowalk: una passeggiata nel cuore della città

Il prossimo 8 settembre, a corollario della 1^ edizione del “Montura Trail Golfo dei Poeti”, i sempre energici organizzatori dell’Asd Golfo dei Poeti, in collaborazione con l’Associazione Amici del Cuore, i Lions di La Spezia e le associazioni correlate alla rete di “Benessere in Movimento” hanno allestito un’altra bella iniziativa: la prima edizione della Cardiowalk, una passeggiata di tre chilometri nel cuore cittadino spezzino, aperta a tutti, con quota di partecipazione ad offerta libera, in quanto il ricavato sarà impiegato per l’acquisto di un defibrillatore per il soccorso alpino. La manifestazione, che partirà alle 18 dai Giardini Pubblici della Spezia, sarà il coronamento di una giornata tesa a sensibilizzare la popolazione all’adozione di uno stile di vita salutare, associato alla regolare pratica sportiva. In tal senso, presso il Centro Allende, saranno allestite due conferenze: in mattinata si terrà una dissertazione sull’argomento “Esercizio fisico: nuovo farmaco”, mentre nel pomeriggio il tema sarà ”Alimentazione dello sportivo”. Sempre nel pomeriggio gli organizzatori allestiranno una postazione di controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, compresa la determinazione della colesterolemia. Per orari ed informazioni, vi rimando alla locandina ed al comunicato stampa della manifestazione, che pubblico nelle apposite sezioni di questo blog, ed al sito www.trailgolfodeipoeti.it.

mercoledì 22 agosto 2012

Ma tu quanti anni hai? (parte terza)

Ho ricevuto in questi giorni una lunga mail da parte del padre della ragazzina tredicenne coinvolta, suo malgrado, nelle contestazioni all’arrivo della Straminucciano. Lo ringrazio anticipatamente per avermi meglio delineato i termini della vicenda, anche perchè avevo sentito unicamente i detrattori dell’atleta in questione e mi è parso giusto avere una replica da parte sua: preferisco peraltro rispondergli dalle colonne di questo blog, perché penso di interpretare il pensiero di molti runners partecipanti al Corrilunigiana. Ho parlato, nella cronaca degli eventi che mi sono stati riferiti, di una “serie di errori più o meno incredibili” e ne resto convinto: sbagli non tutti riconducibili alle persone che dichiarano date di nascita non corrette e parzialmente riferibili a coloro che controllano tali informazioni, ma comunque fatti assurdi. Ho citato la “remota eventualità” che la ragazza “fosse stramazzata in gara”: può darsi che sia, come mi viene risposto, “un luogo comune senza fondamento” perché la preparazione della runner in questione è ottimale, ma ciò non toglie che qualsiasi problema si sarebbe tramutato in un caso eclatante e foriero di gravi responsabilità per gli organizzatori che, ahinoi, avevano compiuto lo sbaglio di ammettere alla competizione un’atleta non in possesso dei requisiti anagrafici per parteciparvi. Non mi risulta che il “regolamento sportivo internazionale” (cito testualmente ma ne ignoro l’esistenza) configuri il reato di discriminazione qualora si neghi la partecipazione ad atleti sopra i dodici anni solo sulla base dell’età, ed anche la nota allegata in inglese mi pare che possa essere tradotta nel senso che non si possano escludere dalle gare gli atleti sopra i dodici anni solo in base al loro sesso (“because of gender”). Non mi risulta che le squadre partecipanti al Corrilunigiana abbiano “avvocati” o “favorite”, per tacere di altre affermazioni su atleti che hanno qualche anno in più, non mi risulta di aver parlato di “figli ignari e messi a rischio dai genitori” e non ho bisogno di sentirmi dire: “spero che i tuoi futuri giudizi su genitori e buon senso siano più attenti”, perché non ho dato giudizi, perché sono genitore anch’io e non desidererei che i rapporti con i miei figli venissero giudicati da altri. Ho parlato di “sotterfugio” da sanzionare e di “gente che bara”, ma soprattutto della “necessità che gli organizzatori del Corrilunigiana” si impongano “regole comuni” per evitare altri pasticci simili a quelli di Minucciano, il che mi sembra onestamente la conseguenza minima degli eventi che si sono verificati. Mi spiace, ma sono costretto a ribadire il concetto secondo il quale “purtroppo gli anni in cui il Corrilunigiana era bello anche perché organizzato in maniera veramente amatoriale parrebbero essere finiti”. Io stesso mi sono trovato negli anni passati nel bel mezzo di contestazioni causate da problematiche organizzative e mi piace ricordare un’edizione della “Corri nella Selva di Filetto” in cui un percorso mal segnalato causò un mezzo disastro in sede di premiazioni: non è pensabile che tutto si risolva sempre come successe quella domenica, quando il sottoscritto e Giorgio Malacarni rovesciarono amichevolmente i due pacchi-premio su un tavolino per dividerseli equamente…

Correre dentro un pentolone

Questi giorni si stanno rivelando realmente spietati per noi runners: il caldo africano che ci sta accompagnando ormai da diverse settimane non ci lascia tregua e trasforma la corsa in un esercizio di immane masochismo. Ieri sera, complice lo spostamento di uno dei miei adorati allenamenti mattutini all'ora in cui il sole tramonta, ho potuto sperimentare gli effetti dell’afa sul mio fisico. Nonostante la partenza fissata alle 20.15, dopo pochi minuti sembrava di correre in un immenso pentolone: l’asfalto cittadino restituiva un calore quasi innaturale che attanagliava i polpacci, mentre l’aria respirata, oltre ad essere particolarmente maleodorante, ingolfava i polmoni. Stavolta la mia proverbiale preferenza per il clima estivo ha lasciato ben presto spazio alle imprecazioni tipiche dei mesi più rigidi e non vi nascondo che, al termine di cinquanta minuti di calvario, mi sono dovuto sedere qualche istante a riflettere sul fatto che noi runners non abbiamo tutte le rotelle al proprio posto. Comunque, anche questa è andata… oggi riposo, domani ripetute brevi alle sei del mattino e poi speriamo che arrivi in fretta la mezza stagione!

venerdì 17 agosto 2012

Ma tu quanti anni hai? (parte seconda)

Sono costretto a ritornare sul tema dei controlli e della loro uniformità in occasione delle gare del Corrilunigiana per un’incresciosa serie di errori più o meno incredibili che hanno caratterizzato la Straminucciano. Riferisco quanto ho letto sui social network perché non ero presente alla manifestazione, ma parrebbe che l’arzillo settantenne vincitore della competizione nella categoria “oro” si sarebbe in realtà “invecchiato” di qualche mese per poter primeggiare tra atleti che, purtroppo, non sono suoi coetanei, mentre una podista tredicenne avrebbe partecipato alla gara dichiarando tre anni in più rispetto alla propria età, circostanza aggravata dal fatto che l’atleta in questione sarebbe recidiva. Ora, benché qualcuno inviti a mostrare cautela nel commentare questi episodi non conoscendo personalmente i protagonisti di questi misfatti, mi permetto di giudicare in maniera estremamente negativa quanto accaduto. Non è particolarmente difficile ricercare la vera età di un runner e, se qualcuno cerca di ingannare, oltretutto ripetutamente, mentendo sulla propria data di nascita credo che lo faccia contando sulla buona fede di organizzatori ed altri concorrenti. Personalmente non mi è mai venuto il dubbio di controllare la carta d’identità di chi mi precede nelle classifiche di categoria, però vi posso assicurare che, in altri sport, chi compie un sotterfugio di questo tipo viene pesantemente sanzionato e, oltretutto, spesso fatto oggetto di un vero e proprio “mobbing” sportivo, come è giusto che sia. Aspettando le conseguenze disciplinari dei fatti di Minucciano mi sento di dare comunque un consiglio che avevo già caldeggiato dalle righe di questo blog, suscitando correttamente apprezzamenti e polemiche: secondo me, gli organizzatori delle varie gare del Corrilunigiana devono imporsi regole comuni. Non trovo ragionevole che, per fare un esempio, a Nave mi venga chiesta la tessera Fidal (per poi permettermi comunque di correre nonostante non l’avessi con me) o a Luni venga imposto il certificato medico agonistico, salvo poi non controllarlo (conosco un atleta che aveva candidamente ammesso di non avere il certificato e non gli è stato consentito di correre: gli organizzatori della manifestazione avevano specificato di essere in regola con l’abilitazione sportiva agonistica, ma nel regolamento del circuito questa norma non è prevista), per tacere della già trattata questione delle premiazioni e della ripartizione dei concorrenti per fasce d’età. Adesso abbiamo pure scoperto che c’è gente che bara, e lo fa pesantemente, rischiando anche di compromettere gli organizzatori: ma ve l’immaginate cosa sarebbe successo nella remota eventualità che la ragazzina tredicenne fosse stramazzata in gara? Purtroppo gli anni in cui il Corrilunigiana era bello anche perché organizzato in maniera veramente amatoriale parrebbero essere finiti: so di essere impopolare, ma sembrerebbe opportuno uniformare le regole delle varie competizioni del circuito ed applicarle rigorosamente, nella speranza che questo giro di vite possa essere solo momentaneo…

martedì 14 agosto 2012

La top ten di Franco Bragagna

Si sono appena concluse le Olimpiadi di Londra 2012 e, al di là dell’aspetto tecnico ed organizzativo che ha suscitato l’ammirazione di tutto il mondo, vorrei porre un ironico accento sul cronista RAI designato per le gare di atletica leggera. Come ben sappiamo, Franco Bragagna si può definire tranquillamente un artista del microfono: i suoi commenti spesso si trasformano in attimi di puro cabaret, con siparietti, narrazioni di retroscena, citazioni e calembours improvvisati per la gioia dei telespettatori e la disperazione di colleghi e compagni d’avventura. Quest’anno il nostro protagonista è stato sollevato dall’onore di raccontarci le cerimonie di apertura e di chiusura della manifestazione (non accadeva dalle Olimpiadi invernali di Nagano 1998), ma la sua ira per questo accantonamento si è riversata nelle molte prime serate concessegli su Raidue, nelle quali ha dato il meglio di sé. In ordine sparso, e senza la pretesa di essere esaustivo visto che non ho seguito l’intero programma delle sue telecronache, eccovi le migliori dieci imprese di Franco Bragagna:
1 - FATTI SUOI: “Un secondo cognome che sappiamo che non gli piace tanto”,
2 - STAKANOVISTA: “La Kidane starà lavorando per Tirunesh Dibaba, ma anche no”,
3 - CAMERIERI: “Un tempo si diceva: - Qualsiasi cameriere americano di colore corre i 400 sotto i 46 secondi”. Tilli: “Non ci sono più i camerieri di una volta”,
4 - EUROPA UNITA: “Come dicono in Inghilterra, chapeau!”,
5 - E DI CHI DOVREBBE ESSERE?: “Un errore suo di lui”,
6 - RICORDI D’INFANZIA: “Kiplagat si è rialzato come Ercolino sempre in piedi”,
7 - TRANS NEL DECATHLON???: “Alla fine, abbracci e baci tra tutti e tutte”,
8 - OMONIMIA DA ETILOMETRO: “Per Usain Bolt, due Baileys non credo troppo alcolici per lui”,
9 - ANTIPODO PALINDROMO: “Le danno bandiera d’Australia, lei che d’Australia è bandiera”,
10 - SIMIL…CHE???: “Dorando Pietri era morto già da tempo, quando comparve un suo similsosia”.

venerdì 10 agosto 2012

L’annullamento della Stranotturna di Pontremoli

Dopo trentasette anni la Stranotturna di Pontremoli, appuntamento tradizionale organizzato dal Gs Bambarone, è costretta ad una pausa di riflessione. Il presidente del sodalizio che allestisce l’evento, Luciano Biagi, ha lanciato un appello affinché i collaudati volontari che si impegnano dall’ormai lontano 1976 vengano affiancati da forze fresche, perché non è facile mettere in piedi una corsa che necessita di mesi di preparazione e che ha l’unico fine di riscoprire le vie della città pontremolese, diventando l’occasione per momenti di incontro, amicizia e solidarietà. La speranza è di tornare a rivedersi nella serata della vigilia di Ferragosto dell’anno prossimo, davanti alla consueta linea di partenza piazzata in prossimità dello storico Bar Moderno, lasciandoci alle spalle le difficoltà che hanno provocato quest’annullamento e ritrovando qualche collaboratore storico e molti volti nuovi tra i componenti del comitato organizzatore.

mercoledì 8 agosto 2012

Uno sport che logora

Spero che mi venga consentita, almeno ogni tanto, una riflessione ad ampio respiro, che travalichi i confini dell’atletica spezzina per rivolgersi ad avvenimenti internazionali. Sin da martedì sera tutti i miei conoscenti mi fermano per strada e mi chiedono cosa penso del caso-Schwazer. Non riuscendo a nascondere la mia delusione, sono spesso costretto ad ammettere che, silenziosamente o più fragorosamente come in questi giorni, il doping sportivo esiste. Il nostro è uno sport che logora e sembra un po’ inutile dircelo tra noi runners, ma i nostri ritmi di allenamento a qualunque intensità sono sfiancanti sia a livello psicologico che in termini fisici. Se si vuole raggiungere un risultato soddisfacente nell’atletica, qualsiasi sia l’interpretazione che vogliamo dare al termine “soddisfacente”, il mezzo per giungervi è sempre il solito: sacrificio, magliette, pantaloncini e calzini intrisi di sudore e tempo sottratto ad attività meno stressanti della corsa. Noi non abbiamo il privilegio del calcio, in cui talvolta la tecnica e la fantasia suppliscono a carenze atletiche, o le prerogative del basket o del volley, ove la natura ci mette spesso lo zampino: il runner è un lavoratore. E, come spesso accade nella vita di tutti i giorni, c’è il lavoratore che timbra e va a fare la spesa, c’è quello che gira tutto il giorno con un foglio in mano fingendo di avere chissà cosa da fare ma in realtà non fa nulla e c’è chi, per stress, va in tilt e si suicida. Purtroppo negli ultimi due anni abbiamo assistito al suicidio sportivo dei campioni olimpici in carica in due tra le specialità più logoranti nell’atletica: nel caso di Samuel Wanjiru abbiamo perso anche l’uomo, triturato dall’alcol e da cattive frequentazioni e morto in circostanze che non saranno mai chiarite, mentre la vicenda di vita di Alex Schwazer in realtà comincia adesso, nel momento preciso in cui la sua carriera sportiva ha raggiunto il suo punto più basso e (almeno mi auguro) l’ultimo. Nella mia modesta opinione, non mi sento di giudicare chi è disonesto, perché non è il mio lavoro e perché spesso si viene influenzati da fattori esterni e dall’emotività del momento, ma spero soltanto che io e gli altri amatori impareremo da quello che vediamo intorno a noi senza pretendere, con allenamenti eccessivi o con modi illeciti, più di quanto i nostri fisici non riescano a fare.

mercoledì 1 agosto 2012

Montura Trail Golfo dei Poeti: semplicemente bravi

Un bel sito Internet, un comitato organizzatore affiatato e parecchie buone idee: questa è la ricetta vincente del Montura Trail del Golfo dei Poeti, quest’anno in programma per il 9 settembre, con l’obiettivo concretamente realizzabile di migliorare il già ottimo successo dell’edizione zero svoltasi l’anno scorso. I numeri parlano chiaro, perché le preiscrizioni hanno già superato la quota di metà dei duecentocinquanta posti disponibili: un risultato di tutto rispetto, soprattutto considerando che si tratta di una gara per specialisti del trail running e tenendo presente che manca ancora un mese all’evento, per cui il passaparola tra gli appassionati ha preceduto la promozione della competizione sui media. Non si può che fare i complimenti al sodalizio guidato da Silvio Gerini e da Massimiliano Ercolini, ed un “in bocca al lupo” per il raggiungimento del sogno di ogni organizzatore, ossia la perfetta riuscita dell’evento con il maggior numero possibile di partecipanti. A tal fine, ricordo nuovamente il sito Internet www.trailgolfodeipoeti.it da cui si possono ottenere tutte le informazioni necessarie per i runners ed i loro accompagnatori, che verranno anch’essi coinvolti in una giornata di divertimento tramite l’innovativo programma-roadbook.