mercoledì 22 agosto 2012

Ma tu quanti anni hai? (parte terza)

Ho ricevuto in questi giorni una lunga mail da parte del padre della ragazzina tredicenne coinvolta, suo malgrado, nelle contestazioni all’arrivo della Straminucciano. Lo ringrazio anticipatamente per avermi meglio delineato i termini della vicenda, anche perchè avevo sentito unicamente i detrattori dell’atleta in questione e mi è parso giusto avere una replica da parte sua: preferisco peraltro rispondergli dalle colonne di questo blog, perché penso di interpretare il pensiero di molti runners partecipanti al Corrilunigiana. Ho parlato, nella cronaca degli eventi che mi sono stati riferiti, di una “serie di errori più o meno incredibili” e ne resto convinto: sbagli non tutti riconducibili alle persone che dichiarano date di nascita non corrette e parzialmente riferibili a coloro che controllano tali informazioni, ma comunque fatti assurdi. Ho citato la “remota eventualità” che la ragazza “fosse stramazzata in gara”: può darsi che sia, come mi viene risposto, “un luogo comune senza fondamento” perché la preparazione della runner in questione è ottimale, ma ciò non toglie che qualsiasi problema si sarebbe tramutato in un caso eclatante e foriero di gravi responsabilità per gli organizzatori che, ahinoi, avevano compiuto lo sbaglio di ammettere alla competizione un’atleta non in possesso dei requisiti anagrafici per parteciparvi. Non mi risulta che il “regolamento sportivo internazionale” (cito testualmente ma ne ignoro l’esistenza) configuri il reato di discriminazione qualora si neghi la partecipazione ad atleti sopra i dodici anni solo sulla base dell’età, ed anche la nota allegata in inglese mi pare che possa essere tradotta nel senso che non si possano escludere dalle gare gli atleti sopra i dodici anni solo in base al loro sesso (“because of gender”). Non mi risulta che le squadre partecipanti al Corrilunigiana abbiano “avvocati” o “favorite”, per tacere di altre affermazioni su atleti che hanno qualche anno in più, non mi risulta di aver parlato di “figli ignari e messi a rischio dai genitori” e non ho bisogno di sentirmi dire: “spero che i tuoi futuri giudizi su genitori e buon senso siano più attenti”, perché non ho dato giudizi, perché sono genitore anch’io e non desidererei che i rapporti con i miei figli venissero giudicati da altri. Ho parlato di “sotterfugio” da sanzionare e di “gente che bara”, ma soprattutto della “necessità che gli organizzatori del Corrilunigiana” si impongano “regole comuni” per evitare altri pasticci simili a quelli di Minucciano, il che mi sembra onestamente la conseguenza minima degli eventi che si sono verificati. Mi spiace, ma sono costretto a ribadire il concetto secondo il quale “purtroppo gli anni in cui il Corrilunigiana era bello anche perché organizzato in maniera veramente amatoriale parrebbero essere finiti”. Io stesso mi sono trovato negli anni passati nel bel mezzo di contestazioni causate da problematiche organizzative e mi piace ricordare un’edizione della “Corri nella Selva di Filetto” in cui un percorso mal segnalato causò un mezzo disastro in sede di premiazioni: non è pensabile che tutto si risolva sempre come successe quella domenica, quando il sottoscritto e Giorgio Malacarni rovesciarono amichevolmente i due pacchi-premio su un tavolino per dividerseli equamente…

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