mercoledì 28 aprile 2010

Gli occhi della tigre

Spesso con Andrea si è parlato della "cattiveria" che ci vuole per ottenere risultati. Con il termine "cattiveria" si intende l'insieme di concetti legati all'entusiasmo, alla tenacia, allo spirito di sacrificio, alla costanza. La riflessione ha preso spunto dalle diverse interpretazioni che qualcuno di noi ha della corsa: chi si accontenta di poter fare, in buona salute, 4/5 allenamenti la settimana, chi, invece, decide di raddoppiare le sedute, spinto dal sacro fuoco del risultato. Quello che ho avuto io per almeno 3/4 anni consecutivi, anni in cui non esistevano pause, feste, vacanze. O meglio c'erano ma non mancavano mai le scarpette. Ora, sostanzialmente, non è cambiato molto: l'impegno quotidiano è il solito, la voglia di superarmi anche. L'unica cosa che fa la differenza è questo mal di schiena (da cui dipendono in buona parte anche il resto dei fastidi) che non mi da tregua ormai da una decina di mesi. Compensi e scompensi si alternano senza soluzione di continuità. E forse è questa situazione che mi condiziona un po', che mi fa essere meno spavaldo, più cauto: sono convinto che per ottenere risultati migliori di quelli ottenuti fin'ora bisogna stare veramente bene, tutto deve essere perfetto. Quindi l'obiettivo principale è quello di uscire da questo stato precario, risolvere una volta per tutte i problemi fisici per riuscire a dare il massimo possibile ritornando ad avere "gli occhi della tigre".

martedì 27 aprile 2010

Maremontimare: brutti ricordi

Domenica prossima si corre la Maremontimare, una classicissima che tutti gli anni, la prima domenica di maggio, raccoglie centinaia di podisti provenienti soprattutto dal grande bacino delle province di Massa, La Spezia e Lucca. E, dopo cinque anni (dall'8 maggio 2005), ho deciso di partecipare. Avevo chiuso in 1h02'20'' e mi ricordo che era stata una gara che mi aveva lasciato straschici pesanti a livello muscolare (elongazione del soleo), soprattutto per la discesa troppo ripida. Da allora non l'ho più corsa ma ora ho pensato di riappacificarmi con la manifestazione trovando una soluzione di equilibrio e di comodo: farò gara fino al culmine della salita poi affronterò la discesa senza farmi male per chiudere in buona progressione. Spero che risulti un buon allenamento spinto anche dal clima/gara. Poi puntiamo verso Livorno per la Corrilaviosa.

giovedì 22 aprile 2010

L'ultima fatica di Angelo Salvetti

Missione compiuta. Nonostante le previsioni non favorevoli per un infortunio avvenuto una ventina di giorni prima della partenza, il podista castelnovese Angelo Bruno Salvetti, alfiere dell’Atletica Favaro, conclude stoicamente la Marathon des Sables di 250 chilometri in autosufficienza alimentare, nel deserto del Marocco, piazzandosi 276° assoluto su 1095 partenti. «Una gara di estrema durezza — racconta — in sei tappe, comprendente due maratone, una tappa da 82 km, una da 29, una da 35,5 e l’ultima da 23, in un paesaggio vario dalle dune sabbiose, alle montagne, ai prosciugati laghi salati e alle oasi». L'ultramaratoneta spezzino, non in completa forma per la rottura di due menischi e con circa un mese di allenamento in meno, vuole fortemente portare a termine la sua gara, pur sapendo di non poter pretendere un grosso risultato. Salvetti, comunque, è stato l’unico ligure a terminare la corsa (il savonese Trincheri 6° alla MDS 2009 e l’imperiese Mattone, si ritirano alla 3a tappa). «I 42 gradi di temperatura mettono alla prova tutti i concorrenti e le salite sono veramente dure. La scalata allo Jebel el Otfal (480 metri di dislivello in circa 500 metri di percorso) è devastante, non da meno la tappa n. 4 di 82 km, con due laghi salati sotto un sole accecante talmente perpendicolare da far sparire le ombre. Infine l’ultima di 23 km che ci conduce al Grande Erg facendoci attraversare le grandi dune del Merzouga». «Questa tappa — conclude Salvetti — si rivela per me la più faticosa perché il ginocchio non regge più e sono costretto ad appoggiarmi a un bastone per poter continuare. La gioia di arrivare dopo 40 ore è immensa, quasi da farmi dimenticare tutte le fatiche. A fine mese dovrò operarmi ai menischi della gamba destra, spero che nel giro di un paio di mesi possa ritornare ad allenarmi e a pensare ad un’altra avventura».

Comitato gare permanente: solo un sogno?

Il meccanismo che si è messo in moto dopo la riunione esplorativa della scorsa settimana ai Canottieri in cui si è parlato di organizzare una manifestazione podistica, sta cominciando a dare frutti: proposte di vario tipo, dallo sviluppo del percorso ad eventuali sponsor, idee sulla data per la collocazione in calendario, spunti di vario genere. Insomma, come è giusto che sia in questa fase, un ampio ventaglio di ipotesi. Anch'io ho fatto qualche riflessione, sull'ipotetico tracciato ma non solo. Il pensiero che più di ogni altro viene a galla nella mia mente è quello poter formare un “comitato gare permanente” che attraverso l'esperienza, la serietà e la capacità di ogni componente, affiancandosi agli organizzatori, possa contribuire a confezionare nel modo migliore tutte le gare che si svolgono nella nostra provincia. Sapere, ad esempio, le giuste esigenze dei podisti e tradurle nella pratica è solo una delle cose che troppo spesso vengono disattese: ogni anno percorsi diversi, tracciati tortuosi, mancata o approssimativa segnalazione dei km, premi inutilizzabili (vedi materiale tecnico di taglie XXL, quando l'atleta di vertice, quello cioè al quale sono destinati i premi in questo sport veste M o L al massimo), sono alcune delle situazioni che non assecondano il sacrificio di chi con costanza e passione si allena tutto l'anno. Un'idea come un'altra, vediamo cosa succederà.

mercoledì 21 aprile 2010

Ritorno da Boston

In un clima di celebrazioni di risultati importanti per gli atleti del Favaro è importante salutare il ritorno da Boston di due maratoneti del Dlf: Gianni Moggia e Andrea Toni. Il primo, 51enne vernazzino doc, ha chiuso in 3h06' mentre Andrea Toni, è andato in difficoltà dal 25km ma è stato bravo a chiudere comunque in 3h40'. Un bel viaggio e una bella esperienza con la partecipazione ad una delle maratone più antiche del mondo.

lunedì 19 aprile 2010

Atl. Favaro al top con Zavanella e Dotti

Notizia flash: Vittorio Zavanella è campione regionale ligure MM55 di mezzamaratona, vincendo la sua categoria con il tempo di 1h21'46'' nella manifestazione disputatasi ieri a Genova. Fausto Dotti ha vinto la Stracolorno (Parma), gara di 11km col tempo di 35'52'' chiudendo a una media di 3'13'' a km. Per l'Atletica Arci Favaro completano il quadro i risultati ottenuti alla mezza dei Tre Pontili.

domenica 18 aprile 2010

La mezza dei tre pontili

La mezza di Forte dei Marmi disputata questa mattina mi ha lasciato soddisfatto anche se il tempo di 1h17'35'' (3'40'') è distante dal mio personale. In settimana però ho saltato due allenamenti per un'influenza intestinale che mi ha indebolito e poi è anche vero che non sono ancora al top della condizione. Mi servirebbe ancora un po' di tempo per allenarmi senza noie (schiena?) per raggiungere una forma che mi consentirebbe di divertirmi un po'. Tra gli altri bene Sergio Cipro (1h15'52'') che sperava qualcosa di meglio e Gianni Battolla che ha migliorato il suo personale di quasi un minuto (1h21'19''). Complimenti!

mercoledì 14 aprile 2010

Pochi forse, entusiasti sicuro

Ma siamo proprio sicuri che una quarantina di runners che si trovano una domenica mattina ai giardini per un'azione (corsa) simbolica di 10 minuti siamo così pochi? Certo potevamo essere di più, se....: se non pioveva, se non ci fossero state altre gare nei dintorni, se l'evento fosse stato pubblicizzato di più e anche se ci fosse una cultura sportiva più diffusa, non solo calciofila, nella nostra città. Tanto però è bastato per dare risonanza all'evento: ad oggi, oltre a questo blog, hanno dato notizia dell'iniziativa cittadellaspezia.it e La Nazione. Aspettiamo Il Secolo XIX e le riviste specializzate. Ma la cosa più bella è quando da momenti come questo si trova nuova forza per proporre nuovi progetti. Domenica mattina l'ingegner Rollo, persona positiva ed entusiasta come pochi, ha lanciato definitivamente il sasso: "siete d'accordo se ci troviamo giovedì sera per porre le basi di una manifestazione che dovrà diventare una classica a livello nazionale (Lerici-Portovenere n.d.r.)?". Quindi chiunque volesse partecipare, domani sera, giovedì, ore 21, ai Canottieri (vicino alla nuova Capitaneria di Porto).

Vivicittà, il commento di Cremolini

“Vivicittà” ha rappresentato da anni oltre che un appuntamento sportivo di assoluto prestigio, che ha dato ulteriore luce alla bella tradizione dell’atletica leggera spezzina, un momento socializzante, nel quale la nostra città si è sempre rivelata accogliente e quanto mai coinvolta in questa partecipata manifestazione podistica. Sorprendentemente quest'anno La Spezia non è stata inserita tra quelle in cui si è disputata Vivicittà, "classica" che all’aspetto competitivo unisce un salutare richiamo a correre, marciare e camminare più o meno speditamente senza alcun riguardo al tempo impiegato. Da ex atleta e da convinto sportivo sono pertanto dispiaciuto che domenica 11 aprile non ho potuto percorrere il consueto percorso breve di Vivicittà né assistere allo svolgimento della corsa, che ha sempre offerto non pochi motivi di interesse. Le motivazioni che hanno cancellato il binomio “Vivicittà-La Spezia” mi sono apparse insoddisfacenti, così pure non hanno sortito positivi risultati gli interventi effettuati da chi sovrintende istituzionalmente all’attività sportiva della nostra provincia. Non rimane che esprimere ancora il proprio disappunto. La delusione, infatti, è forte. Ci sarà alla Spezia "Vivicittà 2011" o questa manifestazione rimarrà per noi spezzini soltanto un piacevole ricordo? Chissà!
Peraltro, ho provato un certo rammarico nel constatare l'esiguità del gruppo di podisti, tra i quali ho gradito farne parte, ritrovarsi domenica mattina in via Mazzini per vivere idealmente Vivicittà 2010. Pensavo che potessimo essere in numero ben maggiore. Peccato! Le fotografie pubblicate da Città della Spezia e da Speziarunng, con il persuasivo commento di Chiara Alfonzetti e di altri, sono comunque belle testimonianze rese a Vivicittà da una simbolica e variegata equipe di irriducibili che ha inteso testimoniare un forte senso di appartenenza alla città, affermando la sua particolare identità sportiva.

Valerio Cremolini

lunedì 12 aprile 2010

Vivicittà, Sara c'era... eccome se c'era!

E come si suol dire per certe occasioni speciali: "Io c'ero"...
Sapete che è stato bello fare quel giro simbolico di corsa nelle aree pedonali della città, tutti assieme giovani e meno giovani, corridori amatoriali e atleti che quando vanno a gareggiare riescono a "dire la loro". Che quando corrono fuori sono fieri di portare ed esaltare il nome della propria città con le loro prestazioni qualunque esse siano. Perché quel filo di lana ogni volta si taglia solamente dopo aver conosciuto la fatica, solo dopo migliaia di passi, messi in fila uno dietro l'altro, a volte anche con testardaggine, con coraggio. E se si riesce a fare veramente propria la corsa, in modo giusto, significa avere la fortuna di poter crescere con qualcosa di unico. Qualcosa che è in grado di regalarti valori speciali su cui formare la tua persona, qualcosa che ti insegna a vivere da subito, qualcosa di magico che solo per questo ripaga mesi e mesi di fatiche. Alla fine delle quali sai benissimo che non ti aspetta (o per alcuni ben poca) remunerazione economica. Ma a parer mio alla fine e durante tutti quei migliaia di passi hai ottenuto molto di più...qualcosa che non ha certo prezzo.
Già migliaia di passi in fila, da percorrere tutti con umiltà, perché la corsa è vita e come quest'ultima a volte è molto dura. Se durante il percorso trovi la salita devi imparare ad affrontarla con le tue sole forze e attingendo a quei valori che questo sport ti ha mostrato. Con le tue sole forze, senza trucchi o scorciatoie, perché solo allora saprai cosa vuol dire veramente correre, solo allora saprai cosa vuol dire davvero vivere.
Stamattina c'era profumo di corsa, l'aria frizzante accompagnava un'atmosfera pulita e genuina. Stamattina più che mai le gambe si muovevano col cuore e nella mente correvano lontani i sogni.
E' bello essere una "atleta", perchè si può raccontare tutto questo e molto di più!
Un grazie a tutti quelli che c'erano.
Sara

domenica 11 aprile 2010

Vivicittà, noi c'eravamo e voi?

Noi stamattina eravamo ai giardini. Voi dove eravate?

sabato 10 aprile 2010

"Muoricittà" vs Vivicittà

Nelle ultime ore alcuni ipotizzano che domattina la Uisp, con la collaborazione degli assessorati allo sport del Comune e della Provincia (per i quali l'importante è che lo Spezia si sia potuto allenare senza imprevisti), organizzi la "Muoricittà" (termine coniato da Mario Viola). La partenza è prevista per le ore 10,30 dal Comune e arriverà dopo poco più di un chilometro in via XXIV Maggio davanti alla sede dell'Uisp cittadino. I partecipanti, tristi e sfiniti, avranno, come si usa nelle grandi occasioni, tutti la stessa maglia, nera con la scritta "The end". E allora noi, poco lontano, cercheremo di tenere in vita quel poco che rimane di quella che doveva essere una domenica di festa per il nostro sport. Venite numerosi e passate parola.

giovedì 8 aprile 2010

Vivicittà e allenamenti

E' da qualche giorno che non parlo più degli allenamenti. L'attenzione si è spostata sul raduno di domenica prossima, ai giardini, alle 10, per manifestare contro la mancata organizzazione della Vivicittà, dopo 26 anni di tradizione. Colgo l'occasione per rinnovare l'invito a tutti a partecipare: faremo una foto e una corsa (tranquilla), senza troppa enfasi e senza danneggiare nessuno per far capire agli amministratori che hanno a che fare con un "popolo" civile ma deciso a non fare sconti a chi continua a snobbarci. Ai dirigenti Uisp, principali responsabili, ai vari assessori comunali e provinciali che non hanno mosso un dito per evitare che si arrivasse a questi punti. Per loro l'importante è che lo Spezia possa allenarsi, per loro l'ATLETA è il giocatore dello Spezia. Gli altri sono "atleti", noi siamo "atleti", tra virgolette. Incassiamo questa troppo semplice equazione e andiamo avanti. Anche se stanno succedendo cose poco chiare anche sull'argomento "Montagna". Sul fronte allenamenti settimana interessante, nonostante Pasqua con un collinare di quasi 2 ore sabato, 6x1000 (dai 3'15'' ai 3'17'') martedì e oggi di nuovo un'ora di collinare con un 2000 in pista alla fine. E domenica prima del raduno, altro "lavoro" tostarello.
Dimenticavo: speziarunning.it è anche su Facebook!

sabato 3 aprile 2010

Domenica 11 aprile tutti ai giardini

Allora, seguendo un po' le intenzioni della maggior parte dei podisti, domenica 11 aprile alle ore 10, ci vediamo davanti al Centro Allende, ai giardini per fare una foto e poi decidere se scorribandare tutti insieme in giro per la città o correre ognuno come da proprio programma. E' inutile dire che più siamo meglio è, quindi passiamo parola, mandiamo mail, insomma facciamo un po' di tam-tam per dimostrare che il "movimento della corsa" è più vivo che mai. La mia intenzione sarebbe quella di mandare ai quotidiani cittadini, alle riviste specializzate (tipo Correre e Runner'sworld), ai siti e ai blog che parlano di corsa il resoconto di una bella mattinata di corsa, nonostante tutto. Credo che possa venire fuori una notizia curiosa e una bella cassa di risonanza.

giovedì 1 aprile 2010

Vivicittà: interviene Rifondazione Comunista

Lungi da voler accostare speziarunning.it a qualsiasi etichetta politica ma ben attenti a chi affronta i problemi che ci riguardano, pubblichiamo l'intervento di Rifondazione Comunista che per bocca di Maurizio Fontana, esprime la propria opinione sulla mancata organizzazione di Vivicittà.

MAURIZO FONTANA: RAMMARICO PER LA MANCATA ORGANIZZAZIONE DEL VIVI-CITTA', DOMENICA (11 aprile) ALLE 10 NON INTERROMPIAMO LATRADIZIONE
Intervengo a proposito dell’annuncio fatto dagli organizzatori di “Vivi-città” uscito nel quotidiano "Il Secolo XIX" che per quest’anno non sarà realizzata in parte per mancanza di fondi (si parla di cifre irrisorie), in parte a quanto pare per limiti organizzativi. Comprendo l’amarezza che sottende alle dichiarazioni del responsabile dell'organizzazione (per altro persona a cui il movimento podistico deve molto).
Ciò che più mi duole, comunque, è l’insensibilità da parte delle istituzioni locali le quali sembrano ritenere che tale movimento sportivo a forte connotazione popolare, sensibile e attento alle questioni ambientali, alla prevenzione della salute, alla capacità di aggregazione e confronto, alla promozione del territorio (vedi la presenza dei tanti gruppi che provengono da altre regioni è anche questo Vivi-città) non sia parte importante del vivere sociale spezzino.
Fortunatamente sono molti i cittadini che praticano questo sport popolare anche per il basso costo per chi vuole praticarlo. Cittadini che in fondo non chiedono nulla: si arrangiano, corrono nel traffico nei giardini in strade buie, spesso a forte rischio per la propria sicurezza. Qui siamo in presenza di un altro paradosso perchè in questa città vi è uno dei centri sportivi tra i migliori d’Italia per collocazione e struttura che è stadio del Montagna (e qui faccio mie le critiche mosse da Stefano Mei a proposito della gestione di tale struttura).
Sarebbero molte le cose da dire e ne parlo come persona che ama questo sport e come uomo politico (ho atteso il termine della campagna elettorale proprio per non dare una lettura ambigua).
Come è giusto che sia, alla critica, vanno accompagnate delle proposte:
-propongo a tutti i podisti di vederci tutti domenica 11 c.m.alle ore 10.00 per non interrompere la tradizione di questo appuntamento e tradurlo in un momento di discussione e di proposta per dare soluzione ai problemi che il movimento podistico vive. Solo con la partecipazione diamo una possibile risposta ai nostri bisogni! (mi si può contattare al n°335.6231752)
-Alle amministrazioni locali, per rimediare a questo mancato appuntamento sportivo propongo di inserire una manifestazione podistica all’interno del programma del Palio del Golfo da realizzarsi in notturna nel mese di Agosto.
Ringrazio anticipatamente per la cortese pubblicazione
Maurizio Fontana