lunedì 31 maggio 2010

Alla ricerca del benessere perduto

Ieri mattina, dopo quattro giorni di stop, sono tornato a correre lento per un’oretta. Lasciando perdere l’aspetto tecnico che per ora non ha nessuna valenza, ho riscoperto la fluidità dei pensieri che la corsa stimola, non sempre positivi in questo periodo di malessere, ma che sicuramente, sembra riescano a rendere lucido il percorso da intraprendere per la soluzione dei miei malanni. Almeno lì per lì: sì perché mentre corri tutto appare molto più chiaro, poi alla fine, quando ci ripensi, le lucide sfumature partorite passo dopo passo sembrano un poco più opache. Comunque il ragionamento è andato a lungo alla corsa del dopo guarigione, al tipo di specialità di corsa da adottare (più corta e più veloce) ma anche alla bicicletta, inteso come sport di supporto per il raggiungimento dell’obiettivo più immediato: il benessere. Quando uno sportivo/lavoratore/genitore/marito sta fisicamente/mentalmente male non pensa agli allenamenti di qualità, alle gare ma solo a recuperare il benessere, inteso come punto di partenza obbligatorio per tornare a svolgere le mansioni che richiede il “quotidiano” prima e lo sport poi. Intanto mi tengo occupato con un po’ di lavoro in scarico in palestra, sto pensando ad un'oretta di nuoto in piscina ogni tanto e allargo gli orizzonti (soprattutto su Internet) del pianeta ciclismo. Ho voglia di benessere.

venerdì 28 maggio 2010

Il "pessimismo cosmico"

Veramente un brutto periodo. Non bastava il mal di schiena che mi sta infastidendo da mesi (con l'aggravante dell'esito della radiografia del bacino): da qualche giorno sto combattendo contro l'infiammazione del nervo sciatico. Ormai sono 4 giorni che non corro, faccio solo esercizi di scarico per la schiena e oggi ho iniziato a fare iniezioni di Voltarene, cosa inevitabile per poter andare a lavorare e stare seduto per 6 ore. Ovviamente la lontananza dalla corsa e i problemi fisici contribuiscono a rendere il mio umore grigio, tendente al nero. Domenica vorrei ricominciare a correre, mi accontenterei di fare un'ora fatta bene. Intanto, a tempo perso, sto prendendo un po' di confidenza con il pianeta ciclismo, prevalentemente su Internet. Telai, ruote, accessori, biciclette nuove o usate. E mi sono reso conto che il ciclismo pur essendo uno degli sport più popolari è talmente costoso da diventare uno sport d'elite. Con il costo di una bici di medio valore si possono comprare scarpe da running per correre per una quarantina d'anni.

martedì 25 maggio 2010

Pane e... stretching

Ieri ho messo un altro tassello nel puzzle, che una volta terminato, vorrei che mi svelasse, senza indecisioni, la soluzione dei miei problemi fisici. Ho effettuato una visita del dottor Giovanni Hinrichsen, specialista che si occupa della riabilitazione posturale. Un approccio totalmente diverso da quello del dottor Rosetti (forse per la diversa specializzazione?): non ha voluto neanche vedere le radiografie cercando di capire i problemi attraverso una visita durata più di un'ora. Il risultato, anche se interlocutorio, mi è piaciuto: in sostanza... "vedremo cosa potrai continuare a fare a livello sportivo solo dopo aver capito le risposte che daranno alcuni esercizi posturali che ti insegnerò e che dovrai fare, soprattutto a livello di bacino, anche se la rigidità è piuttosto diffusa. Peggio sarebbe se fossi troppo lasso. Intanto continua a fare quello che hai sempre fatto". Non rimane che fare gli esercizi e correre...

venerdì 21 maggio 2010

Sogno o son desto?

Ieri ho ricevuto l'attesa telefonata di Massimo Santucci che mi voleva riferire il colloquio che ha avuto con Cristiano Rosetti, l'ortopedico che lunedì scorso ha valutato le lastre della mia colonna e del mio bacino. Voleva capire se ci poteva essere una strada che mi poteva consentire, magari variando gli allenamenti, di continuare a correre e ad inseguire gli obiettivi desiderati. Con il suo solito approccio sereno e tranquillizzante, in sostanza, ha ribaltato i convincimenti che mi sono fatto in questi giorni, dicendomi, ad esempio, che gli è stato riferito che non c'è nessun motivo di smettere di correre, che non esistono allenamenti che mi possono penalizzare, ecc. Speriamo che sia così Massimo, magari avessi capito male. Un po' di autosuggestione? Però in questo caso di solito funziona che uno capisce quello che si vuol sentire dire e non il contrario. La corsa e il modo in cui la pratico è talmente parte integrante della mia giornata che il solo pensiero di smettere o diminuire creerebbe un vuoto difficilmente colmabile con qualche surrogato. In realtà Massimo mi ha detto quello che speravo dicesse... ma se è abbastanza evidente che sono un po' artrosico, non è altrettanto certo che sia anche arteriosclerotico. A parte la diagnosi di partenza ("Coxartrosi bilaterale con leggera accentuazione a destra) i convincimenti sono nati da alcune frasi ascoltate (non sognate) nel corso dell'incontro: "Confrontando le lastre di dicembre 2009 e quelle di maggio 2010 vedo un modesto peggioramento"; "I tuoi tempi e i tuoi ritmi rendono la tua corsa logorante"; "Non penserei che la corsa possa essere lo sport del tuo futuro"; "...meno male che sei magro perché se su queste anche gravassero una decina di kg di più sarebbe un problema"; "...gli sport alternativi potrebbero essere il nuoto o il ciclismo". Senza contare che poi si è parlato abbastanza diffusamente di protesi come unica risolutiva cura a patologie di questo genere. L'unica frase positiva è stata: "Comunque sei fortunato che non hai ancora dolori derivanti da questo quadro che condizionano la corsa e quindi, forse, se vuoi toglierti ancora qualche soddisfazione potresti farlo...". Pensando (e pesando) a tutte queste parole che idea vi sareste fatti voi? Franco Rapalli, osteopata, martedì ha sostanzialmente ribaltato la situazione dicendo che non si possono paragonare una lastra fatta in scarico (dicembre) e una fatta in carico (maggio); che, eventualmente, sarebbe intelligente non correre sul dolore; ma sicuramente lui non mi impedirebbe di correre, magari tenendo sotto controllo la situazione. "E queste cose che ti ho detto, se vuoi, le sottoscrivo e ci metto la firma...". Comunque, aldila' di ogni considerazione, non è importante quello che è più piacevole sentirsi dire, ma è fondamentale che la vicenda prenda sembianze certe e che io riesca ad essere convinto di ciò che è meglio fare.

giovedì 20 maggio 2010

Non è questione di coraggio

L'ultima cosa che vorrei è passare per quello che non ha più voglia di correre, che non sa superare le difficoltà legate agli infortuni ecc. Stamattina mi è venuto il dubbio, parlando con una persona che ho incontrato e con la quale ho scambiato quattro parole e che, probabilmente, mi conosce veramente poco. Non voglio premi di nessun genere, ma almeno che si possa riconoscere che da quando ho iniziato a correre non ho mai mollato per nessun motivo, quello sì me lo aspetto. Forse mi sono espresso male e per questo forse vale la pena di fare un po' di storia: da sempre soffro di mal di schiena, ma è da giugno dell'anno scorso che il fastidio rimane pressoché costante, nonostante le cure e le terapie svolte in questi mesi. L'apice l'ho raggiunto in corrispondenza con la maratona di Lucca alla fine di ottobre quando al 35° km ho accusato una fitta all'inguine che mi ha costretto a camminare (male) fino all'arrivo. Da lì 2 mesi di problemi articolari, muscolari e infimmatori per i quali ho fatto esami e mi sono curato cercando di non smettere mai di correre del tutto. Poi, pur non risolvendo definitivamente i problemi che abbiamo intuito avessero origine dalla schiena (in realtà zona sacro-iliaca e quindi interesamento del bacino), ho ricominciato ad allenarmi come Dio comanda riprendendo a fare anche qualche garetta da febbraio in poi. Dopo otto mesi di fastidi ho avuto la curiosità di rifare delle lastre per vedere cosa sta succedendo nella zona lombare e di qui, visto che i dolori non passano, rivolgermi a specialisti che possano consigliarmi il da farsi. Poi se c'è qualcuno che continua a correre nonostante che professionisti gli abbiano detto di fermarsi o di rallentare, beati a loro per il coraggio o il menefreghismo. Io voglio correre ma non a tempo, voglio che la corsa rimanga lo sport del mio futuro, non per 6/8 mesi, per sempre. E andrò fino in fondo, finchè le prove saranno schiaccianti.
E per rendere più certa la risposta, positiva o negativa che sia, mi rivolgo sì a specialisti in ortopedia validi ma che hanno la caratteristica di aver a che fare quotidianamente con lo sport, in modo che capendo la psicologia dello sportivo, se mi dicono "attenzione" lo dicono ancor di più a ragion veduta.

mercoledì 19 maggio 2010

E, nell'attesa...

Sono veramente lieto di aver letto e sentito le parole di incoraggiamento che sono arrivate da più parti dopo la notizia di una mia possibile rinuncia alla corsa. Questo per me è un periodo strano: non sono infortunato, non devo gestire un periodo di riposo o un recupero muscolare. Sono in un "limbo" in cui sto aspettando che il peso di più pareri medico/professionali faccia pendere il piatto della bilancia da una parte o dall'altra, in maniera decisa e incontrovertibile. Dopodichè mi si apriranno varie strade: continuare a correre come ho fatto finora, cambiare sport (intanto lunedì' ho appuntamento dall'ing. Stefano Biagini per prendere le misure di un eventuale telaio di una bici da corsa, perché in ogni caso non voglio perdere tempo, ho bisogno di non perdere tempo), oppure trovare un giusto equilibrio tra le due cose per salvaguardare le articolazioni, avendo in ogni caso come obiettivo un benessere che ormai è un po' di tempo che non riesco ad assaporare appieno. In sostanza i miei timori sono quelli di una persona che deve gestire un processo degenerativo che per bene che vada non si aggrava, ma che comunque non si risolve. E per il quale, per ora, non esistono cure, o perlomeno ci sono ma solo per attenuare l'eventuale dolore, non per la ricostituzione delle varie componenti articolari. Non ci sono massaggi, pastiglie, pomate o creme che tengano. Si può fare fisioterapia conservativa e basta. Questa è la prima certezza. Fra qualche anno non vorrei trovarmi piegato in due a pensare che qualcuno mi aveva avvisato. Lunedì farò un'altra visita e avrò un altro parere. E se il parere fosse: "Non sei messo bene, ma nemmeno malissimo. La corsa non costituisce una causa aggravante. Puoi correre, magari con un controllo ogni sei mesi. Ok?".
Sì dottore, va bene dottore, grazie dottore...

martedì 18 maggio 2010

Rx, una brutta fotografia

Ieri sono stato a Viareggio, alla "casa dell'Atletica" di Massimo Santucci. L'occasione non è stata tra le più piacevoli perché dovevo fare una "visita ortopedica" con un medico che collabora con santuccirunning, il dottor Cristiano Rosetti. Era il primo e obbligatorio passo da fare dopo le radiografie effettuate giovedì scorso. L'esito della visita non è stato interlocutorio ma piuttosto definitivo, anche se mi voglio tenere una speranza che vorrei sfruttare sentendo un altro specialista la prossima settimana. "Se vuoi toglierti ancora qualche soddisfazione puoi farlo ma hai poco tempo. La corsa non è lo sport del tuo futuro" è la frase che più mi è rimasta impressa. Secondo Rosetti (tralasciando i commenti "tecnici" sulle mie consumate articolazioni), l'ideale per ora sarebbe abbinare a qualche corsetta sul morbido, un altro sport come ciclismo o, meglio ancora, nuoto. Stamattina sono stato comunque al campo, più per abitudine che per altro. Ho corso poco e svogliatamente, un po' sull'erba e un po' nello sterrato. E' innegabile che ho perso subito un po' di riferimenti, di motivazioni. Ora mi serve un po' di tempo per metabolizzare il tutto, continuando a sperare che qualcun altro la prossima settimana mi possa dire qualcosa di meno drastico. Ma non sono stupido, l'approccio alla corsa che ho avuto finora me lo devo scordare.

sabato 15 maggio 2010

Ciclista? Mah!

Gli ultimi giorni sono stati un po' difficili per quanto riguarda la "mia corsa". Quasi in contemporanea si sono affacciati due problemi: il primo, un fottuto maldigola, fortunatamente provvisorio e di breve durata anche se mi obbliga a prendere antibiotici per cinque giorni; l'altro è scaturito da un esame radiografico che ho deciso di fare per i continui fastidi nella zona lombare. Una radiografia del bacino e una della colonna, entrame in ortostasi (in carico) che hanno evidenziato i soliti problemi, niente di sconosciuto e nessuna novità. Ma provate a scrivere "coxartrosi" su un qualsiasi motore di ricerca... Cosa appare? Un bollettino di guerra. Dolori, invalidità, protesi e chi più ne ha più ne metta. E' vero che su Internet bisogna "scremare" molto perché tra le tante informazioni ce ne sono parecchie inesatte, ma tanto è servito per accendere la luce rossa dell'allarme. Ho informato Massimo Santucci che mi ha fatto parlare col dottor Rosetti, ortopedico con la passione della corsa, che lunedì, di persona, mi racconterà il resto della storia. Che il ciclismo possa diventare lo sport del mio futuro?

domenica 9 maggio 2010

Sanpierinorun e Quercioli

Curiosando fra le classifiche del fine settimana scopriamo che gli atleti spezzini che avevano voglia di gareggiare si sono impegnati, soprattutto, sabato a Fucecchio, alla Sanpierinorun e, stamattina, a Massa alla Madonna dei Quercioli. Gare entrambe di 10km. Nella manifestazione del comune fiorentino bel rientro di Ollen Led Osroc (non sapendo se possiamo parlarne pubblicamente lo abbiamo scritto al contrario per coprire la vera identità di Nello del Corso: non si sa mai... i militari sono in missione anche quando corrono). Per il ritorno alle corse il "marine" delle Alpi Apuane voleva una gara dove "prenderle" di sana pianta e l'ha trovata. Ha comunque finito in 33'54'' (3'24'' al km) che fa ben sperare per le future competizioni... (in attesa di decidere se speziarunning.it potrà tornare a pubblicare le classifiche del Gran prix delle Forze Armate). Poco dopo troviamo Toni Testa che con un ottimo 35'04'' (3'31''/km), ha siglato il primato personale e coronato un periodo di allenamenti specifici per il mezzofondo sotto la guida di Riccardo Cervi. Ai Quercioli solita maiuscola performance di Sergio Cipro, arrivato quarto assoluto, correndo sotto i 35'. Tutti gli altri, me compreso, si sono allenati per poter meritare... la gloria nelle prossime gare.

venerdì 7 maggio 2010

Le distanze anomale

Sul sito livornomaratona.it nel quale, tra le altre, si parla del Corriprimavera Laviosa in programma per domenica 23 maggio, si legge che quest'anno lo sviluppo della corsa sarà 12,870 km. E' presumibile, quindi, che il percorso torni ad essere collinare come quello di 2 anni fa. Un'altra gara dove conterà la posizione di arrivo piuttosto che il tempo. Questo sono le competizioni che mi piacciono meno anche perché, correndo prima di tutto contro me stesso, avere dei riferimenti giusti da un anno all'altro o dei percorsi con misure classiche è preferibile. Come dovrebbe essere la Gazzetta Run di Pisa il sabato successivo.

domenica 2 maggio 2010

E' una questione di feeling

La Maremontimare si è rivelata una gara con la quale non potrò mai avere un grande feeling. Troppa discesa per le mie consumate articolazioni. Un tracciato che si addice a pesi piuma con buona forza muscolare. Comunque, come da programmi, ho fatto un buon allenamento, spingendo bene fino al culmine della salita (10° km) per poi correre cauto per il resto del percorso (1h02'08''). Nonostante tutto credo che domani dovrò fare i conti con un po' più di dolori di quelli che mi aspettavo. Bella gara di Andrea che non ha ottenuto il risultato che voleva ma ha comunque realizzato il personale (1h01'12''). Ci riproverà la prossima edizione. E' facile rendersi conto che l'anno scorso Riccardo Cervi, chiudendo sotto l'ora, ha fatto una grande gara.