sabato 27 aprile 2013

Tre anni e mezzo sono troppi o sono pochi?

Torno su una vicenda spinosa, perché ho una domanda che mi attanaglia da qualche giorno e mi fa piacere confrontarmi sulla questione con qualche altro runner. E’ uscita la sentenza di condanna di primo grado per il caso-Schwazer e, come molti di voi sanno, il marciatore altoatesino è stato squalificato fino a gennaio 2016 per il famoso pasticciaccio dell’Epo turca. Una sanzione pesante, ma che non precluderà all’atleta la partecipazione ai prossimi Giochi Olimpici di Rio, come il presidente Fidal Arese aveva auspicato immediatamente dopo l’apertura del famoso frigorifero della vergogna. Peraltro, nelle prime dichiarazioni, Schwazer aveva affermato di voler ritirarsi dall’agonismo e, per rafforzare quest’immagine, si era iscritto all’Università di Innsbruck ed era sparito dalla luce dei riflettori: toni decisamente opposti rispetto a quelli che hanno caratterizzato la prima conferenza stampa post-squalifica, in cui si ventila l’ipotesi di uno sconto di pena perché, in fondo in fondo, l’atleta ha collaborato – un po’ a modo suo, ad onor del vero – e perché, in casi simili, le sanzioni sono state inferiori. Non sappiamo come andrà a finire, ma io mi sono fatto un’idea: tre anni e mezzo sono una squalifica giusta. Se Schwazer vorrà tornare, gli sarà consentito, e si porterà dietro tutto il bagaglio di sospetti che ne deriverà: la Federazione gli ha già dato il via libera e, con ciò, ha implicitamente ammesso una sorta di non totale innocenza nell’intricata vicenda. L’uomo non ha bisogno di ulteriori agevolazioni perché, nonostante quello che è successo, è una persona forte: non si marcia per ore e ore in qualsiasi condizione meteorologica se non si ha un carattere d’acciaio e non ci si riprende da uno scandalo così grande in pochi mesi se non si crede in se stessi, in maniera totale ed incondizionata. Sono convinto che Schwazer tornerà, e con lui si ravviverà l’interesse intorno al nostro sport, con qualche polemica (perché no?), ma con grande gioia di tutti noi che vorremmo che l’atletica sia sempre nella prima pagina dei giornali. Ma, nel frattempo, visto il modo in cui viene amministrata la giustizia sportiva e considerato il trattamento che è stato riservato a questa specifica vicenda, ritengo che tre anni e mezzo siano una sanzione corretta.

martedì 23 aprile 2013

Sport individuale o sport di squadra?

Venerdì scorso ricevo una telefonata inaspettata: “Davide, ti volevo dire che domenica prossima correrò con te!”. La voce era di Paolo, che è notoriamente più veloce di me, ma che evidentemente aveva intenzione di farmi compagnia durante la Stracarrara. Lo informo immediatamente che non riuscirò ad andare ad una velocità inferiore ai quattro minuti al chilometro, ma la risposta è netta ed inequivocabile: “Va benissimo!”. In realtà, gli amici sulla linea di partenza davanti allo Stadio dei Marmi non mi mancherebbero: c’è tutto il gruppetto che corre a quell’andatura, però oggettivamente la presenza di Paolo è assai rassicurante perché so che non mi abbandonerà, neppure se lo spronerò a farlo. Al via, partiamo ad un ritmo scoppiettante per chiarire immediatamente che oggi non si scherza. Superiamo l’ottimo Claudio Cevasco, Stefano Taddeo e Fabrizio Di Lallo, veniamo affiancati da Luca Gritti e da Federico Molineri e capiamo subito che stiamo andando troppo veloci. Piccolo rallentamento: Luca va via e Molineri resta con noi, ci raggiungono Federico Faggioni e Angelo Salvetti, che hanno iniziato più blandamente e sono in progressione, ma decidono di affiancarsi a noi per qualche centinaio di metri. A questo punto, la regia di Paolo diventa fondamentale, ma fuoriescono anche le singole personalità. Il buon Faggioni rimarrebbe in nostra compagnia, ma è nettamente più veloce di noi e viene invitato ad accelerare: giustamente non si fa pregare, allunga e chiuderà sotto i quaranta minuti, lasciandomi il rimpianto di non averlo citato tra i migliori corridori in gara nell’ultimo Vivicittà. E’ un individualista, come pure l’altro Federico del nostro gruppetto, che però si comporterà in modo diametralmente opposto, cercando di rimanere un paio di metri davanti a noi, per poi finire risucchiato nel finale. A me, la compagnia non dispiace, perché Paolo mi sprona continuamente ed Angelo mi fa da metronomo, permettendomi di chiudere appena sotto i quarantuno minuti, relativamente in media con il progetto iniziale. Sono abbastanza soddisfatto, anche se mi permane un dubbio che cercherò di risolvere al prossimo “diecimila”: è stato un risultato ottenuto grazie ai miei compagni di squadra o l’ho fatto con le mie gambe?

giovedì 18 aprile 2013

Un gesto senza senso

Il pensiero è subito andato a chi, negli anni scorsi, ha corso a Boston: Marco Butti, Andrea Toni, Gianni Moggia e tutti coloro che possono ritenersi fortunati pensando di non aver vissuto in prima persona l’attentato che ha sconvolto l’edizione del 2013 della maratona più antica al mondo. Poi la mente è andata a ripercorrere fatti e coincidenze che solo una persona cervellotica come me può collegare: chissà se il bombarolo che ha agito lunedì scorso aveva, in realtà, come obiettivo la maratona di New York in programma cinque mesi fa e che è stata annullata all’ultimo momento causando tante proteste ma, forse, salvando parecchie vite. E meno male che nessuno ha preso di mira Parigi ed i miei amici che erano laggiù solamente otto giorni prima delle esplosioni americane. Poi, consultando i social networks, scopro che conosco uno dei ventisettemila maratoneti che hanno evitato la carneficina: tanta paura, una sacca con qualche effetto personale sparita nella confusione ed una pessima esperienza da non raccontare. Una brutta pagina per il nostro sport, colpito nel vivo nella regina delle manifestazioni, con un bilancio che parla anche e soprattutto di vittime tanto scontate quanto evitabili, ovvero di bambini, mogli ed amici che stavano aspettando i propri cari sulla finish line. I comunicati ufficiali, che forse erano stati preconfezionati pensando ad una qualsiasi azione terroristica contro qualsivoglia obiettivo, sottolineano come si sia trattato di un “gesto senza senso”: quando, a casa mia, si è cominciato a percepire il pericolo di accompagnarmi nella mia avventura nel mondo dei quarantadue chilometri, ho realizzato che queste tre parole sono drammaticamente vere.

sabato 13 aprile 2013

Gli appuntamenti del fine settimana

Inizia, con questo weekend, l’attività agonistica del settore promozionale della Federazione di Atletica Leggera spezzina. Il meeting di oggi pomeriggio, in programma allo Stadio Montagna con inizio alle ore 15, prevede lo svolgimento delle seguenti gare: biathlon esordienti (50 metri ostacoli + salto in lungo), triathlon ragazzi (60 metri ostacoli, salto in alto, vortex), triathlon ragazze (60 metri ostacoli, salto in lungo, vortex), 150 metri piani cadetti, 600 metri piani cadetti, salto in lungo cadetti, lancio del giavellotto cadetti, 150 metri piani allievi/juniores/promesse/seniores, lancio del giavellotto 150 metri allievi/juniores/promesse/seniores e 1000 metri piani amatori. Domenica 14 aprile si recupera l’appuntamento del Palio del marciatore con la “16^ Marcia Antichi Borghi di Riccò”, inizialmente programmata nello scorso mese di marzo e rinviata a causa della neve. La Pro Loco di Riccò del Golfo ci informa che, per l’occasione, sono stati allestiti due percorsi da otto e sedici chilometri, lungo strade e sentieri panoramici, con attraversamento di antichi borghi medioevali. Il ritrovo per la camminata che, come di consueto, è aperta a tutti, compresi anche i bambini e le famiglie essendo, ovviamente, a passo libero, è previsto presso il comune di Riccò del Golfo tra le ore 8.30 e le 9: con un contributo di soli tre euro sarà possibile usufruire dei punti di ristoro lungo il percorso, allestiti anche grazie alla collaborazione di Croce Rossa Italiana e della Protezione Civile. Al termine della manifestazione, a tutti gli iscritti verrà assegnato un premio a ricordo della partecipazione.

venerdì 12 aprile 2013

Le pagelle di Vivicittà 2013

Anche quest’anno mi piace concludere il capitolo-Vivicittà dando i miei personalissimi voti in pagella ad alcuni protagonisti della più importante manifestazione podistica della nostra provincia. Sperando di non offendere nessuno, inizierò con una citazione “fuori classifica”, perché sarebbe molto facile assegnare un’alta valutazione a chi, da anni, nobilita il nostro sport con prestazioni di tutto rilievo: sapendo che ci saranno ben altre occasioni per menzionare le loro imprese, credo che i cinque atleti che si sono maggiormente distinti nella competizione di domenica scorsa siano Fausto Dotti, Khalid Gaout, Tony Testa, Vittorio Zavanella e Nathalie Lisi. Ed ora, sperando di non offendere nessuno, ecco le pagelle!!!

Voto 10 a Mauro Vergassola ed alla sua Camst: non dimentichiamocelo, senza di lui Vivicittà sarebbe probabilmente morto. Ha resistito a due edizioni che avrebbero scoraggiato qualunque ottimista ed è stato ripagato nel 2013. Se qualcuno non lo ha menzionato abbastanza, spero che Mauro si senta gratificato almeno dal mio voto in pagella. Imprenditore!
Voto 9 ai due vigili che, alle dodici, hanno rimosso le transenne che bloccavano il traffico davanti alla Capitaneria di Porto. Davanti a loro, per citare Gioele Dix e Guido Meda, diverse decine di automobilisti incazzati aspettavano un loro segnale per invadere viale Italia e scatenare l’inferno. Temerari!
Voto 8 a Luca Gritti, Simone Covre e Mauro Casadio. Come l’anno scorso, menziono tre runners che fanno parte del gruppetto che abitualmente corre ai miei ritmi. Luca fa i salti mortali per allenarsi e merita una citazione per il buon crono nonostante le recenti traversie, Simone mi ha battuto con giusto merito, è in gran crescita ed è anche un webmaster con i fiocchi, Mauro è tornato dopo dieci anni di stop forzato ed adesso lo aspettiamo ai livelli che gli riconosciamo. Atleti!
Voto 7 a Massimiliano Ercolini. Nelle settimane che hanno preceduto Vivicittà, ho capito quanto sia amato dai suoi Arcigni. Una mia battuta su Facebook è stata male interpretata e, conseguentemente, Massimiliano è stato difeso a spada tratta dall’intero gruppo del Golfo dei Poeti, con il quale mi scuso per l’equivoco. Vederlo in giro per la città, nella serata di domenica, con la tuta gialla ancora indosso fa capire tante cose. Leader!
Voto 6 alle condizioni meteorologiche. E’ la giusta media tra il clima avverso dei mesi di febbraio e marzo, che non ha permesso a molti di noi di allenarsi a dovere (voto 2), e la splendida giornata di domenica scorsa, l’ideale per correre e per farci conoscere dalla nostra città (voto 10). Variabile!
Voto 5 al sottoscritto. Tutto bene nella prima mezz’ora di gara: mi ero imposto a correre almeno i primi due giri alla velocità di quattro minuti al chilometro e ci sono riuscito quasi millimetricamente. Poi ho rallentato e, nonostante non me ne sia accorto, molti mi hanno visto visibilmente affaticato, per cui c’è evidentemente qualcosa che non funziona. Da rivedere!
Voto 4 agli scettici. Diciamocelo sinceramente: quasi tutti – chi più, chi meno – appartenevamo al partito di coloro che credevano che, anche quest’anno, Vivicittà sarebbe stata un insuccesso. Ed invece non c’è stato praticamente nulla di cui lamentarsi, salvo qualche aspetto abbastanza trascurabile della manifestazione. Si è trattato di un risultato, per certi versi, a sorpresa, ma gli scettici hanno perso. Sconfitti!
Voto 3 alla signora di Garlasco che, alla fine della corsa, si è spogliata davanti ad Alessio. Per carità, mi ha fatto piacere vedere tanti autobus di atleti che venivano da fuori città e che hanno nobilitato la giornata. Però un padre fa molti sforzi per far capire al proprio figlio che la corsa tonifica il corpo e poi arriva lei e rovina tutto… Da rivedere pure lei, e molto!
Voto 2 ad alcuni comunicati stampa. Nei giorni precedenti alla gara, “La Nazione” e Confcommercio commentavano l’attraversamento delle vie del centro da parte di Vivicittà, mentre “Città della Spezia” annunciava la rivoluzione del traffico causata dalla manifestazione. Viene il dubbio che molti redazionali vengano confezionati senza conoscere la realtà delle cose. Disinformati!
Voto 1 a quella tubazione metallica che, fasciata da un improbabile ombreggiante rosso, attraversava la sede stradale all’interno dell’Arsenale. Una vera e propria insidia, soprattutto per gli agonisti che l’hanno dovuta attraversare ben tre volte, rischiando le proprie articolazioni. E’ vero che c’era un volontario che ne segnalava la presenza, ma non si poteva passare da un’altra parte??? Pericolosa!
Voto 0 ai Sindaci spezzini. Mentre Andrea Costa, il primo cittadino di Beverino, corre la Milano City Marathon e si impegna a raccogliere fondi da devolvere in beneficenza (voto 10 e lode, e ci mancherebbe…), Massimo Federici continua a disdegnare canotta e pantaloncini e trova un emulo nell’anonimo commentatore del nostro blog che, firmandosi “Il Sindaco”, riversa offese gratuite contro la Uisp, il porto, la Tarros, Contship e chi più ne ha più ne metta e riesce a rendersi antipatico all’intero mondo della corsa. Impresentabili!

lunedì 8 aprile 2013

Ha vinto la città

Una bella giornata di sole e finalmente La Spezia si è riappacificata con il mondo della corsa: ben duecentodieci finishers per l’edizione agonistica 2013 del Vivicittà, cui vanno aggiunti un migliaio di semplici appassionati che si sono uniti ai runners più allenati per festeggiare il nostro sport. Un successo per certi versi inatteso, tant’è vero che l’organizzazione non ha saputo far fronte alla spropositata richiesta di pettorali per coloro che volevano partecipare alla versione non competitiva della manifestazione, ma probabilmente la concomitanza con l’arrivo della Costa Classica e gli altri appuntamenti previsti nella mattinata di ieri non facevano presagire l’ottima partecipazione di pubblico che poi, in effetti, si è registrata. Successo finale per due “vecchie volpi” già plurivittoriose sulle strade nostrane, a dimostrazione che la classe non è acqua e che alcuni atleti somigliano al vino buono, cui qualche annetto in più non fa certamente male: Fausto Dotti (Atletica Arci Favaro) ha primeggiato tra gli uomini al termine di una gara tattica, che lo ha visto celarsi all’interno del gruppetto dei migliori nei primi chilometri per poi involarsi nella fase conclusiva della gara, mentre Nathalie Lisi (Amatori Atletica Carrara) ha trionfato tra le donne, a coronamento di una galoppata praticamente solitaria. Sul podio maschile è salito anche Khalid Gaout (Asd Golfo dei Poeti), cui va riconosciuto l’indubbio merito di aver provato a vincere, tentando un attacco a metà gara subito rintuzzato da Dotti e da Alfredo Cavallero (Gruppo Città di Genova), giunto poi terzo al traguardo, mentre la gara femminile, vincitrice a parte, ha vissuto a lungo sul duello tra Maria Luisa Spadoni (Atletica Castello), che si è aggiudicata la piazza d’onore superando allo sprint Sara Nucera (Asd Golfo dei Poeti). Mai come stavolta, però, va detto che Vivicittà ha avuto un terzo vincitore: la nostra città. Spero che nessuno mi contraddica, anche perché ho gareggiato pure io e magari qualcosa mi è sfuggito, ma quest’anno non mi è parso di notare le pecche che hanno caratterizzato le edizioni precedenti della manifestazione. Spesso sono stato critico, perché dovevo raccogliere le opinioni di tutti e perché, sotto sotto, anch’io sono fatto così ed alcune cose non mi erano davvero piaciute, ma l’edizione del 2013 della principale gara podistica organizzata nella nostra provincia è stata un successo. Pochi passeggini e biciclette ad intralciare il passaggio degli atleti, scarse contestazioni degli automobilisti, una discreta cornice di pubblico felice ed un tracciato filante, magari avulso dal centro storico ed un po’ sgradevole soprattutto nel tratto interno all’Arsenale Militare, ma va sinceramente detto che ho avuto a che fare anche con percorsi ben più tortuosi e nervosi e con sedi stradali più strette e sconnesse. Niente da dire, ha vinto la città…

sabato 6 aprile 2013

Quarantadue, e non sentirli…

Due righe per ringraziare tutti i runners che oggi, anche grazie alla complicità dei social networks, mi hanno fatto gli auguri per il mio compleanno: mi sono arrivati una quantità impressionante di mail, sms e telefonate e qualcuno mi è pure venuto a salutare di persona, e posso tranquillamente dire di aver assistito ad una serie di dimostrazioni di affetto quasi imbarazzante. I miei anni sono quarantadue, come i chilometri di una maratona, e sono stato davvero contento di festeggiarli con molti amici abituati, come me, a sbuffare ed a sudare per le strade e sulle piste. Domani, a degno coronamento di questo weekend di bagordi, ho pensato bene di partecipare all’ennesima Vivicittà, di cui vi darò un resoconto dettagliato appena mi sarà possibile: non pensate, pertanto, che stasera mi riempirò lo stomaco di schifezze varie… non posso mica fare brutta figura e permettervi di prendermi in giro dicendomi che sono invecchiato! Un abbraccio a tutti, in maniera particolare ai miei compagni di squadra Lorenzo e Federico che, per uno strano scherzo del destino, perseverano nel compiere gli anni nel mio stesso giorno (!!!) e ancora grazie.