mercoledì 19 maggio 2010

E, nell'attesa...

Sono veramente lieto di aver letto e sentito le parole di incoraggiamento che sono arrivate da più parti dopo la notizia di una mia possibile rinuncia alla corsa. Questo per me è un periodo strano: non sono infortunato, non devo gestire un periodo di riposo o un recupero muscolare. Sono in un "limbo" in cui sto aspettando che il peso di più pareri medico/professionali faccia pendere il piatto della bilancia da una parte o dall'altra, in maniera decisa e incontrovertibile. Dopodichè mi si apriranno varie strade: continuare a correre come ho fatto finora, cambiare sport (intanto lunedì' ho appuntamento dall'ing. Stefano Biagini per prendere le misure di un eventuale telaio di una bici da corsa, perché in ogni caso non voglio perdere tempo, ho bisogno di non perdere tempo), oppure trovare un giusto equilibrio tra le due cose per salvaguardare le articolazioni, avendo in ogni caso come obiettivo un benessere che ormai è un po' di tempo che non riesco ad assaporare appieno. In sostanza i miei timori sono quelli di una persona che deve gestire un processo degenerativo che per bene che vada non si aggrava, ma che comunque non si risolve. E per il quale, per ora, non esistono cure, o perlomeno ci sono ma solo per attenuare l'eventuale dolore, non per la ricostituzione delle varie componenti articolari. Non ci sono massaggi, pastiglie, pomate o creme che tengano. Si può fare fisioterapia conservativa e basta. Questa è la prima certezza. Fra qualche anno non vorrei trovarmi piegato in due a pensare che qualcuno mi aveva avvisato. Lunedì farò un'altra visita e avrò un altro parere. E se il parere fosse: "Non sei messo bene, ma nemmeno malissimo. La corsa non costituisce una causa aggravante. Puoi correre, magari con un controllo ogni sei mesi. Ok?".
Sì dottore, va bene dottore, grazie dottore...

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