mercoledì 28 aprile 2010

Gli occhi della tigre

Spesso con Andrea si è parlato della "cattiveria" che ci vuole per ottenere risultati. Con il termine "cattiveria" si intende l'insieme di concetti legati all'entusiasmo, alla tenacia, allo spirito di sacrificio, alla costanza. La riflessione ha preso spunto dalle diverse interpretazioni che qualcuno di noi ha della corsa: chi si accontenta di poter fare, in buona salute, 4/5 allenamenti la settimana, chi, invece, decide di raddoppiare le sedute, spinto dal sacro fuoco del risultato. Quello che ho avuto io per almeno 3/4 anni consecutivi, anni in cui non esistevano pause, feste, vacanze. O meglio c'erano ma non mancavano mai le scarpette. Ora, sostanzialmente, non è cambiato molto: l'impegno quotidiano è il solito, la voglia di superarmi anche. L'unica cosa che fa la differenza è questo mal di schiena (da cui dipendono in buona parte anche il resto dei fastidi) che non mi da tregua ormai da una decina di mesi. Compensi e scompensi si alternano senza soluzione di continuità. E forse è questa situazione che mi condiziona un po', che mi fa essere meno spavaldo, più cauto: sono convinto che per ottenere risultati migliori di quelli ottenuti fin'ora bisogna stare veramente bene, tutto deve essere perfetto. Quindi l'obiettivo principale è quello di uscire da questo stato precario, risolvere una volta per tutte i problemi fisici per riuscire a dare il massimo possibile ritornando ad avere "gli occhi della tigre".

1 commento:

  1. bravo...........hai capito.......finalmente............ciao.........

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