Il ritornello è stato reso un tormentone da Ezio Greggio e dalla band di "Striscia la notizia", ma non c'è termine più utilizzato dagli italiani della parola "crisi". E, volendo abbandonare l'ottimismo che pervade spesso noi runners, la recessione si fa sentire anche nel mondo della corsa. In attesa della megaclassifica dei maratoneti italiani 2011 che farà il punto della situazione, qualche scricchiolio si è già fatto sentire. Non è un caso e non è la concomitanza con altri eventi che ha causato la diminuzione dei partecipanti alla Maratona di Livorno, che si sono ridotti da 228 a poco più della metà, come pure sono sintomatici i resoconti delle prime competizioni del 2012: in particolare qualche critica è piovuta addosso alla mezza maratona del Brembo, con qualità organizzativa scarsa e poca affluenza dalle province limitrofe a quella bergamasca. Restando nello spezzino, un calo notevole nelle presenze si è avuto nella marcia non competitiva allestita dalla mia società di appartenenza, l'Arci Favaro: quest'anno abbiamo contato poco più di cento partecipanti e la macchina organizzativa, peraltro ben collaudata nelle precedenti quattordici edizioni, non ha avuto certo difficoltà nel gestirli, visto che eravamo abituati a ben altre cifre... Insomma, c'è crisi e il mondo della corsa non può non risentirne, a tutti i livelli: dispiace, ma raccogliendo qualche parere qua e là
sembra di individuare la possibile risoluzione del problema in una migliore programmazione degli eventi. Per quanto riguarda la realtà spezzina, in particolare, le marce non competitive, nonostante la bassa quota di iscrizione e la buona volontà di chi le mette in piedi, potrebbero essere le prime ad andare in sofferenza. Onestamente sono stato il primo a disperarmi quando fu cancellata la marcia non competitiva che si svolgeva a Vezzano tutti gli anni il 1° maggio, ma probabilmente ne spariranno altre se non si prenderanno provvedimenti: sarebbe auspicabile evitare di salire e scendere varie volte l'anno al Forte di Montalbano o a San Venerio, magari accorpando le varie marce che vi si svolgono. Come pure non sarebbe una cattiva idea che le società che hanno i numeri per farlo - e qui faccio autocritica - si muovano seriamente per allestire una gara competitiva, magari una mezza maratona che manca praticamente solo alla Spezia, incominciando fin da ora a contattare istituzioni e possibili sponsor anche in ottica di lungo periodo.
Insomma, c'è crisi... ma per affrontarla dobbiamo aver presente un tormentone che Gianni Morandi, un maratoneta come noi, ha sdoganato all'ultimo Festival di Sanremo: stiamo uniti!
Considerazioni le tue sempre precise e puntuali, ora tocca a noi preservare le "Forze" organizzative nell'intento se non di crescere quanto meno di preservare cio' che di bello e' stato fatto fin d'ora.
RispondiEliminaFederico (Atletica Arci Favaro)
La sintesi di Davide è, a dir poco, perfetta. La soluzione da lui chiamata si chiama "razionalizzazione". Da alcune sere sto perdendo la vista sul pc per far il pranzo coi fichi secchi. Togli Dobbiaco, metti Biella; tira via una gara, inserisci l'altra. Purtroppo, e non lo prevedevo minimamente, molti organizzatori di gare di rilievo stanno mettendo noi runners in un "cul de sac". Fanno razzia delle strutture alberghiere presenti sui siti on line (booking, tripadvisor...) le cui camere rimaste salgono alle stelle in occasioni delle manifestazioni e, fanno finta di proporre a loro volte le stesse strutture che di calmierato han poco o nulla. Davide, giustamente, propone la razionalizzazione delle gare; però se anche i runners decidessero a quale gara partecipare con qualche mesetto d'anticipo e si riunissero insieme....Ad esempio alzi la mano chi parteciperà agli italiani di Comacchio del 23 - 24 giugno. A date appena accennate dalla Fidal, gli alberghi han già evidenziato una impennata, figuriamoci tra due settimane o due mesi!! Se molti runners che stanno abdicando (se Bergamo piange, Livorno e Spezia non ridono) utilizzassero tale accorgimento.....
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo con Davide, ormai è ora di unire le forze per una bella mezza maratona magari allo scopo di aiutare economicamente le popolazioni alluvionate della nostra zona. Lo hanno fatto le altre province!!!! Purtroppo le marce del "palio del Mangiatore (marciatore)" servono solo per saziare qualche obeso! Chiedo scusa a quei pochi che lo fanno per muoversi un po' ( molto lodevoli).
RispondiEliminaL'analisi sulla situazione nazionale di Davide è pienamente condivisibile e l'esempio che hai portato della Maratona di Livorno è significativo: in Toscana ci sono 5 maratone e tutte e 5 sono in autunno.
RispondiEliminaSulla situazione spezzina (ovviamente mi riferisco al mondo amatoriale) siamo veramente indietro rispetto alle province limitrofe, le nostre manifestazioni hanno carattere locale (ad eccezione di qualche marcia) e difficilmente superano i 200 partecipanti manca un grande evento che possa fare da volano per attirare nuovi runner.
Le gare amatoriali in provincia rispetto al 2010 sono aumentate, sintomo di salute?!
Secondo me non è un problema di "crisi" ma di movimento, poche società e pochi praticanti e in più un po' di autolesionismo spesso siamo noi stessi a snobbare le nostre gare, preferendo andare a correre fuori provincia.
Concordo stiamo uniti e diamoci da fare.
Silvio Gerini