domenica 6 aprile 2014

Disastro colposo

Il peggior incubo di un top runner si è materializzato nel Vivicittà spezzino 2014: ad un chilometro e mezzo dal traguardo, nel punto in cui gli atleti avrebbero dovuto abbandonare il circuito già percorso tre volte durante la gara per dirigersi verso via XV Giugno, via dei Pioppi e lo stadio Montagna, i primi due concorrenti sono stati incanalati per una quarta volta lungo corso Cavour. Errore fatale, gara falsata e vittoria conquistata da Davide Nicolini che, fino ad allora, veleggiava in terza posizione. Il fatto è gravissimo, ma merita due considerazioni fondamentali prima di commentarlo. Anzitutto va detto che i due runners danneggiati e l'involontario beneficiario del loro sbaglio hanno dimostrato grande fairplay: si sono spiegati e la vicenda si è chiarita immediatamente, senza grossi rancori e polemiche. In secondo luogo, queste cose non capitano solo nella nostra città, ma in passato un errore analogo ha funestato le fasi finali della ben più gloriosa Firenze Marathon e, comunque, le gare podistiche stradali hanno sempre convissuto con eventi imprevedibili che ne possono cambiare le sorti: la buca nell'asfalto, il cordolo del marciapiede, la balaustra mal collocata, il fotografo invadente e così via. Fatte queste premesse, il dibattito sulle responsabilità di quanto abbiamo visto oggi va comunque affrontato perché, se è vero che un atleta deve conoscere il tracciato di gara, il disastro è stato compiuto dall'organizzazione. Non si può cambiare continuamente il percorso di una competizione ormai consolidata, costringendo i volontari che lo presidiano ad affrontare sia le difficoltà scaturenti dalle modifiche, sia i problemi creati dai runners. E non si può costringere un essere umano che corre a venti chilometri orari a preoccuparsi della veridicità delle informazioni che gli vengono fornite in merito alle strade in cui deve infilarsi. Ma, soprattutto, si deve conoscere profondamente il mondo della corsa, per prevenirne le criticità. Non perché sia il Presidente della società per la quale corro anch'io ma, se proprio si voleva sfruttare al meglio il potenziale di un volontario che è anche un runner con esperienza trentennale come Roberto Scordamaglia, non lo si sarebbe dovuto posizionare all'interno dello stadio, ma gli si doveva chiedere dove la sua presenza sarebbe stata più utile. Roberto avrebbe tentennato, dichiarandosi disponibile a sistemarsi in qualunque punto del percorso di gara, ma se gli organizzatori avessero insistito, le sue conoscenze lo avrebbero portato ad indicare proprio il bivio ove è stato commesso l'errore determinante. Ed adesso vi racconterei un'altra storia.

2 commenti:

  1. Davide, volevo comunicare che dopo varie segnalazioni fatte alla Uisp la classifica femminile (in cui comparivano due atlete "fantasma" al 5° e 6° posto) è stata corretta; la nuova versione è sul sito della Uisp di Spezia.

    Ciao e buone corse a tutti!

    Mara Figliola

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  2. E' successo anche questo, ma non volevo infierire. Le atlete in un primo tempo classificate al quinto e sesto posto femminili sono state escluse. Conosco personalmente l'"ex-quinta" e credo, avendola doppiata, che abbia corso un giro in meno. Sono sicuro, vista la persona, che non l'ha fatto apposta, ma che sia stata così instradata da qualcuno. Vogliamo aggiungere qualcos'altro???

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