venerdì 11 aprile 2014

La verità fa male

Ricevo ed inoltro il resoconto di Vivicittà, come compare sul sito internet della gloriosa società sportiva Cambiaso Risso di Genova. Non posso fare a meno di spedirlo anche alle principali testate giornalistiche spezzine, allegandovi il medesimo titolo che assegno a questo post, che ritengo sufficientemente esaustivo.

“Vivicittà di La Spezia: senza parole

Nonostante dalla cronaca ufficiale della manifestazione sembrerebbe che sia andato tutto per il meglio pubblichiamo di seguito il resoconto di un partecipante che spiega come sono andati realmente i fatti. Questa versione rende onore a (…) Michele Bruzzone che fino al 10 km e mezzo era saldamente in testa alla gara e che, a causa di una errata segnalazione da parte dell’organizzazione, ha percorso quasi 16 km invece di 12! Per effetto di ciò non pubblichiamo la classifica a nostro avviso falsata.

Vivicittà a La Spezia: dilettanti allo sbaraglio

Premetto che non è mia abitudine alimentare polemiche e che quanto scrivo è solo a fini “costruttivi” (ammesso che si possa costruire qualcosa a partire da queste basi). Domenica ho corso il Vivicittà a La Spezia e in tutta onestà non ho mai visto nulla di simile in termini di disorganizzazione. E sono vent’anni che corro. Percorso a giri (di 3 km) mescolando agonisti e non: da non fare mai, ovviamente (lo dice il buon senso). Dal secondo giro caos totale: slalom tra non competitivi, turisti, donne con le borse della spesa, passeggini, nonni a passeggio con il cane…, stop agli incroci perchè il vigile non è presente ma le macchine si (una Polo mi ha graziato al terzo giro). La moto che seguiva i primi ha sbagliato strada … e con essa i primi. Io, che viaggiavo a ridosso del gruppo di testa, ho potuto trovare la via del traguardo solo grazie al supporto di qualche attento spettatore. Al traguardo ho chiesto spiegazioni, mi sembrava il minimo sindacale: un giudice FIDAL mi ha detto (ridendo ed allargando le braccia) che i concorrenti sono tenuti conoscere il percorso e che loro non avevano nessuna colpa a riguardo di segnalazioni erronee, inadempienze, moto che sbagliano percorso e quant’altro. Gli organizzatori mi hanno detto invece che la colpa era tutta della FIDAL in quanto avevano delegato a loro l’organizzazione dell’evento. Insomma, colpa di nessuno e testa sotto la sabbia. Non ho contestato (ne valeva forse la pena?), ho semplicemente preso atto. Per la cronaca avrebbe vinto Michele Bruzzone (Cambiaso Risso) ampiamente sotto i 40min, ma ha fatto 15 km… per quanto detto prima. Stessa sorte per il secondo, Ricky Cusinato (Delta, anche lui sotto i 40min). Anche altri hanno in seguito sbagliato. Un commento a margine: chi corre ad un certo livello si impegna, dedica tempo, suda, lo fa con passione. E per questo va rispettato, sempre e comunque. Sbagliare ci sta, può capitare, ma sentirsi dire al traguardo (da chi oltretutto è tenuto e pagato per far rispettare le regole) che la colpa è solo di chi corre senza conoscere a menadito le vie e le viuzze da percorrere è semplicemente non accettabile: lo sport è ben altra cosa.”

4 commenti:

  1. Vivi citta' è una manifestazione per vivere la citta' a cui devono e possono partecipare tutti come recita lo UISP e ben vengano tutti insieme carrozzine ,corridori,cani e camminatori , Chi vuole fare il tempo si dovrebbe informare del percorso ed il tempo lo puo' fare in altre gare ,Al vivicitta' piu' di ogni altra corsa importa esserci .Bella idea di partire ed arrivare al Montagna,

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    1. Allora inutile inserire la competitiva. Uno fa come a Trieste, dove da anni organizzano il vivicittà solo in forma non competitiva, per scelta degli organizzatori. Se metti una competitiva, una classifica, dei tempi, dei premi, tutti, più veloci o meno veloci devono avere le possibilità di correre come possono e/o vogliono.

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  2. Vivicittà è una manifestazione che comprende un percorso di 4km non competitivo e uno di 12km competitivo, che si disputa in molte città non solo italiane. Si paga un'iscrizione, alla fine viene stilata una classifica generale compensata fra tutte le classifiche delle gare di ogni città che ha aderito all'iniziativa e vengono assegnati premi. Quindi, quella che si svolge sul tracciato di 12km, è considerata a tutti gli effetti una gara competitiva, come si evince anche dalle locandine della manifestazione. E' partecipata da atleti che si allenano duramente e che, venendo anche da altre province, danno lustro alla competizione. Il percorso tutti gli anni cambia, non dando a loro nessun riferimento certo. L'unica speranza che hanno è che ci sia un'organizzazione all'altezza dei loro sforzi, che dovrebbe tutelare tanto loro, che corrono per vincere e migliorarsi, tanto quelli che vogliono semplicemente partecipare. Ma è una mera illusione, come l'esperienza ci insegna. Tutti gli anni alla fine c'è chi allarga le braccia come se questo bastasse a dare una giustificazione all'incompetenza. Ed è soprattutto per questo che continuo ad avere forti dubbi riguardo alla sembra imminente gestione dell'impianto del "Montagna". Per quanto mi riguarda l'unica speranza per il mondo dell'atletica e del podismo è che venga consegnato nella mani degli uomini della società Spectec Duferco Carispezia. Ovviamente sarei felicissimo di sbagliarmi.
    Riccardo Balossino

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  3. Si dovrebbe cercare di non mescolare i comptetitivi con i non competitivi dato che si ostacolano a vicenda:sia i piu' bravini che come ha scritto il vecchio conduttore danno "lustro alla corsa" sia chi preferisce camminare con bimbi e anziani al seguito e che da' altrettanto lustro se non di piu' ad una manifestazione UISP il cui slogan è lo sport per tutti ;motto che dovrebbe essere mes
    so inpratica anche dalle amministrazioni locali da anni brave solo a parlare come fanno ora per il Montagna(staremo e vedere)C.C.
    NOn contrario a variare il percorso facendo vivere in citta' dentro l'arsenale come lo scorso anno, il campo di atletica,i giardini e nel futuro Piazza Verdi,almeno servira' a qualcosa aver speso un patrimonio

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