sabato 13 dicembre 2014

Avis Castelnuovo: nasce un nuovo gruppo podistico

Nella stagione 2015 avremo il piacere di confrontarci con un nuovo gruppo podistico, nato nell’ambito della grande famiglia dei donatori di sangue (a questo proposito, è bene ricordare il gran lavoro svolto anche dal Gs Golfo dei Poeti, che commenteremo tra qualche giorno), grazie all’iniziativa di alcuni sportivi che hanno voluto abbinare la passione per la corsa con l’importanza del volontariato e della solidarietà. In quest’ottica, salutiamo la nascita del G.P. Avis Castelnuovo, che si è costituito arruolando svariati atleti capaci di importanti risultati conseguiti a livello nazionale e parecchi semplici amanti del running. Il presidente della società, Pietro Mazzi, ci comunica che potrà annoverare tra le fila del suo gruppo podistico, costituitosi durante una cena svoltasi alla pizzeria “Il Pizzicotto” di Colombiera, i due direttori sportivi Riccardo Bacci e Nicola Cappelli ed i runners Francesco Zampolini, Massimo Baldini, Gino Cappelli, Daniele Cattani, Chiara Cecchinelli, Giuseppe Cirivello, Francesco Covalli, Antonella Farina, Roberto Filattiera, Riccardo Giannotti, Giorgio Guastini, Antonio Mignani, Francesco Mussi, Marco Mussi, Davide Nicolini, Carlo Pisani, Riccardo Quilico, Antonio Saccardi, Angelo Salvetti e Simone Tenerani: come si può notare, stiamo parlando di qualche personaggio conosciuto accomunato ad alcuni nomi meno noti, con un unico filo conduttore che unisce questi corridori dall’animo nobile.

14 commenti:

  1. Vedo che il buon Salvetti, che tanti discorsi ha fatto, si allontana dal Favaro x inserirsi nella futura nuova società.
    Più coerenza e meno discorsi servirebbero per migliorare il mondo.
    Auguri e buon 2015 dal ''come mi definì?'' CODARDO poi forse anche un po vigliacco e rumenta

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  2. Entro a gamba tesa nel dibattito. In passato, chi ha creato questo blog bloccò i commenti per un periodo determinato, al fine di evitare feedbacks offensivi e polemici. Mi ero ripromesso di non dover mai prendere simili iniziative, ma devo constatare che i toni si sono alzati un po’ troppo. Qualsiasi decisione può essere criticabile: la presenza ad una corsa anziché un’altra, il tesseramento per una società anziché un’altra, i commenti anonimi anziché firmati, le offese e così via. In questo contesto è fondamentale, a mio modo di vedere, il confronto faccia a faccia. Quello che sto leggendo su Speziarunning non va bene: non voglio essere il campo di battaglia per diatribe personali. Finché riguardano me, vi rispondo, anche se il mio interlocutore è anonimo e la faccenda non mi piace. Ma, se divento il terreno per uno scontro tra due o più runners, chiudo la finestra dei commenti, e buonanotte a tutti: sappiate solamente che lo faccio a malincuore perché, quando le critiche sono propositive (solo per fare un esempio: m’è successo, in passato, con Nello Del Corso) sono sempre ben accette. Fate un po’ voi…

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  3. Bravo Davide.Ma non c'è nessuno che sa chi è 'sto.... fenomeno?
    Riccardo Balossino

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  4. Fai bene a chiudere era anche l ora.
    Quando hai polemizzato tu con un povero cristo che iscrisse le figlie con errata data di nascita andava bene, quando sono state scritte problematiche sulla società degli arcigni andava bene, quando è stata disintegrata la prima gara del 2014 corrilunigiana con commenti pesanti andava bene.
    Di post anonimi positivi e negativi ne sono stati scritti tanti, solo ora danno fastidio?
    Chiudi tutto finalmente questa si che è democrazia

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  5. Democrazia vuol dire fare critiche mettendoci la faccia. Altrimenti offendere e basta, senza peraltro avere il coraggio di firmarsi, si puo' chiamare in tanti modi ma non certo democrazia
    Riccardo Balossino

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  6. La prima cosa a pelle che mi viene da pensare e da dire in questo caso è: " BASTA" !!!!!!!!!!!!!!I Personalmente, a prescindere, l'ho già detto e lo ripeto, in questa maniera non si costruisce nulla, ma si demolisce o lo si tenta di fare.Davide in questi anni è entrato perfettamente nel ruolo ed ha gestito sempre le cose in maniera imparziale e coerente con la sua persona rispettando tutti e cercando di dare visibilità a tutti indistintamente dal colore della canotta.
    Se nel tempo avesse preso delle posizioni, sicuramente lo ha fatto "mettendoci la faccia" e prendendosi le sue responsabilità. Insisto nel dire che questo blog non è la sede giusta per confrontarsi o meglio, potrebbe forse anche esserlo ma ....fra persone che si qualificano e noi tutti lo abbiamo fatto a parte...... l'anonimo
    Roberto
    ATL. FAVARO

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  7. Internet è la patria dell'anonimato e del pettegolezzo, la sua espansione e forza è proprio questo. Entrare in Facebook o una qualsiasi Chat per capire il pettegolezzo; oppure girate un qualsiasi blog o sito dove si possa commentare ciò che viene pubblicato, scoprirete che il 90% di chi risponde è anonimo “si usano nomignoli che celano la propria identità”. Il non accettare l 'anonimo all' interno di questa realtà è assurdo, sarebbe come voler vivere in città e non desiderare che circolino le automobili.
    I commenti, se sono rispettosi “come lo era il primo che l'anonimo fece” vanno accettati e usati per migliorare il mondo del podismo che tanto penoso è.
    Non me ne voglia Balosino; ma il dire che lo spirito del Blog era in natura diverso mi fa sorridere. Tante volte ho letto di tuoi post dove ti divertivi a provocare un atleta “uno a zero due a zero tre a zero ecc...” Ultimamente lessi una tua penosa polemica contro Mario Viola “ parla di meno e fai più fatti”.
    Allora, almeno per una volta, abituiamoci ad accettare gli altri per quello che sono e non per quello che vorremmo fossero.
    Un saluto Riccardo Cervi

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  8. Non te ne voglio, soprattutto, perchè nell'atto di offendermi hai scritto in calce il tuo nome e cognome. Cosa che non fa il tizio che da un pò di tempo continua ad offendere, partendo da una polemica che, rimango convinto, potesse essere dipanata in altra sede con le persone coinvolte. Su Internet, la maggior parte dei siti che permettono commenti, vengono gestiti da un "moderatore" (credo che le intenzioni di Davide vadano in questo senso). Come "conduttore" di speziarunning.it sono certo di non aver mai scritto nulla di offensivo nei confronti di nessuno. Così come credo di non essere stato offensivo nei confronti di Mario, con il quale ho un rapporto di affetto consolidato. La nostra è una schermaglia dialettica quotidiana a suon di sms, whatsapp, messenger (quindi non solo le cose che hai la possibilità di leggere) e quant'altro in nostro possesso per prenderci in giro, nell'ambito di un ironico filo conduttore che va avanti da anni. Lui le "suona" a me e io a lui. Dovresti vedere cosa mi ha inviato su whatsapp nei giorni scorsi. E, personalmente, l'insulto e la maleducazione gratuita sono ancora portato a non accettarla, soprattutto da chi si nasconde.
    Riccardo Balossino

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  9. Buona serata a tutti
    E anche al caro anonimo che spesso parla senza sapere le cose ovvero parla non collegando bene la lingua al cervello.

    In un vecchio post diceva che lui era anonimo per questo motivo (L’anonimato quando non è calunnia è sinonimo di garanzia e tutela.) ma nomi delle persone che lui starnazza per i blog chi glielo da il sinonimo di garanzia e tutela.
    Tralasciando questo il caro Anonimo Spezzino oltre ad essere CODARDO il resto se l’è detto da solo è anche poco informate perche io non mi allontano assolutamente dal Favaro perché vi rimango come tesserato FIDAL e per tua informazione, mi sono iscritto all’AVIS di Castelnuovo per 3 semplici ma importanti motivi 1) Io ho un comune con una società e non ho bisogno di fare come te espatriato per trovarne una società a suo uso e consumo, 2) sono iscritto all’AVIS di Castelnuovo da più di 30 anni e calcolato che la società è stata appena formata mi sembra doveroso dare il mio contributo non solo come donatore ma come atleta UISP, 3) mi piace farmi i cazzi miei, anche se prima di fare il passaggio UISP, ne ho a lungo parlato con Roberto trovando insieme un’ottima soluzione senza accoltellare nessuno alle spalle come spesso accade.
    Ho voluto darti queste spiegazioni non per giustificarmi ma solo per far capire a una persona che Tien 'a capa pè spartere e recchie, come stanno le cose.
    Per finire ti confermo quanto ti ho detto ora, e nel post precedente, se hai i coglioni per dirmelo in faccia quello che pensi di me non ci sono problemi io sono qui, e come vedi le cose te le dico apertamente senza nascondermi nell’anonimato.
    Ciao e dormi più tranquillo che ti fa bene e soprattutto passa un Buon Natale.

    Angelo Salvetti

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  10. Avevo commentato anch'io... ma porca troia è andato via tutto... non ne ho più voglia di riscrivere... fate i bravi.. ci aspetta un nuovo anno di sfide in strada.. piste.. e se volete allestiamo anche un ring.. ma niente colpi bassi..non sprecate energie inutili a litigare sul web.. !!
    Solo due versetti.. riguardanti al vecchio della sporca dozzina.. è vero ultimamente ho fatto troppe chiacchiere.. i fatti però arriveranno..!
    Saluti

    Supermario..

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  11. Per tutti quelli che fossero poco informati sull'argomento, vorrei pubblicare uno stralcio della prima cosa che si trova su Google quando si digita "responsabilità di un blogger":
    Blogging e diffamazione: responsabilità dell’amministratore del sito per i commenti dei lettori
    La decisione
    Blog – Diffamazione – Responsabilità dell’amministratore (C.p., artt. 81, cpv., art. 595 co. 1, 2, 3, Legge, 8 febbraio 1948, n. 47, art. 13; Legge, 6 agosto 1990, n. 223, art. 30).
    Le offese all’altrui reputazione diffuse su un blog rendono configurabile a carico del suo amministratore il reato di diffamazione continuato e aggravato dall’uso del mezzo di pubblicità, dovendosi sempre ritenere costui responsabile dei contenuti accessibili dalla Rete, ivi compresi dei commenti inseriti da altri utenti ed indipendentemente dall’eventuale predisposizione di filtri.
    TRIBUNALE DI VARESE, UFFICIO G.I.P. – 8 aprile 2013 (ud. 22 febbraio 2013), n. 116 – BATTARINO, G.u.p.
    Il commento
    1. L’amministratore di un blog attraverso il quale sono stati diffusi messaggi offensivi dell’altrui reputazione è direttamente responsabile del reato di diffamazione aggravato dall’uso del mezzo di pubblicità, anche nel caso in cui la condotta lesiva sia stata posta in essere dagli utenti del sito ed indipendentemente dalla predisposizione di filtri.
    Questo, in estrema sintesi, è quanto statuito dalla sentenza n. 116 del 2013 emessa in sede di giudizio abbreviato dal G.u.p. del Tribunale di Varese.......

    Ritengo, quindi, che non si possa lasciar passare proprio tutto e a maggior ragione si deve stare attenti quando i commenti sono postati da anonimi (che in questo caso pare si siano svelati).

    P.S.: Mario, no scusa Supermario, per te sarei dovuto essere già sufficientemente vecchio quando correvo...
    (ci sentiamo tramite i nostri soliti social ma non mandarmi più messaggi scabrosi che sono una persona perbene)
    Balo

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    Risposte
    1. Te eri un vecchio al top.. io un giovane acerbo.. sul più bello sei uscito di scena..

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  12. Avevo scritto, in un post che ho rimosso, che la questione si era trasformata in un dibattito tra il sottoscritto e l'anonimo ma evidentemente questa interpretazione non è più attuale, visto il commento di Angelo. Il buon Balo mi ha `costretto` a leggeri ventiquattro pagine di commenti giuridici sulla responsabilità del blogger, comprese le interpretazioni di una sentenza di Varese che - onestamente - parte da un presupposto diverso, ovvero dalla predisposizione, da parte del moderatore, di un ambiente atto a favorire determinati comportamenti. Con ciò mi pare di capire che se modificassi un commento o lo cancellassi, sarei comunque in torto, violando la libertà di stampa e l`art. 21 della Costituzione (!)... Potrà sembrare un po` una paraculata ma vi posso assicurare che è solamente un atto di buon senso se affermo, per iscritto, che - pur senza procedere a nessun atto di censura - non avallo qualsivoglia offesa di alcuno. E, adesso, non mi fate più incazzare e pensate a correre....

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  13. Manco farlo apposta...
    Dal Corriere della Sera del 20 dicembre 2014
    FENOMENI
    Il cinismo e gli insulti dei commenti sul web
    Libertà di commentare non significa libertà di offendere, ferire, diffamare. Non è neppure grafomania, logorrea, isterismo. I siti di informazione non possono diventare guardiani della morale pubblica
    di Beppe Severgnini

    La libertà, come tutte le cose importanti, bisogna meritarsela. Ci sono libertà maiuscole e libertà minuscole: tra queste, quella di pubblicare un commento su un giornale. Perché i siti di notizie stanno eliminando queste sezioni, si chiede Mashable in America? Perché, restando dentro le nostre sponde, abbiamo dovuto togliere la possibilità di commentare le lettere del blog «Italians» e altre sezioni di Corriere.it? Semplice. Perché stavano diventando l’equivalente digitale dei muri nei bagni delle scuole. Con un’aggravante: a scrivere insulti, volgarità e bugie non erano adolescenti eccitati. Erano adulti imperdonabili.
    I siti d’informazione non hanno né la voglia né i titoli per diventare guardiani della morale pubblica
    Libertà di commentare non è libertà di offendere, ferire, diffamare. Non è neppure grafomania, logorrea, isterismo. I siti d’informazione - in Italia, in Europa, negli Usa - non hanno né la voglia né i titoli per diventare guardiani della morale pubblica. E neppure le risorse per pagare schiere di controllori che impediscano al pattume verbale di arrivare sul web. Il Guardian riceve un milione di commenti al mese. Per gestirli impegna uno staff di dipendenti e freelance che sorveglia la sezione, 24 ore al giorno. Non tutti possono permetterselo. Forse neppure il Guardian .
    La cosiddetta «moderazione» - un commento per essere pubblicato deve soddisfare alcuni requisiti minimi (legali, logici) - costa. Quand’abbiamo aperto i commenti a «Italians» - nel 2011 - ci siamo accorti che occorrevano cinque persone per gestirli. Trenta scalmanati approfittavano della nuova vetrina per inveire, diffamare, pubblicare insulti sessisti o razzisti. Sapevano di rovinare il piacere della discussione a migliaia di lettori perbene? Certo. Non gliene importava nulla. Il più molesto usava dodici identità diverse, di cui due femminili. Ce ne siamo accorti perché tutti quei (pessimi) commenti arrivano dallo stesso indirizzo IP. Ovviamente, appena chiusa la sezione, lui e quelli come lui hanno cominciato a gridare: «Censura!». Troppo sciocchi per capire che la nostra libertà si ferma dove comincia quella degli altri. Il mondo oggi fornisce troppe notizie terribili per giocarci sopra con cinismo saccente. Pensate alle stragi dell’Isis, alle esecuzioni talebane, alla nuova protervia russa. O alla vita pubblica italiana, dove dramma e farsa si mescolano quotidianamente.
    C’è chi ha scelto la strada opposta, quella della demagogia, lasciando libertà di sproloquio. Il blog di Beppe Grillo, per esempio; e molti giornalisti - spesso additati dal capo - ne hanno fatto le spese. Anche questo, probabilmente, ha contribuito all’attuale Big Bang del Movimento 5 Stelle. Un luogo libertario è diventato uno sfogatoio di frustrazioni. Nei commenti era evidente da tempo........
    Qualcuno dirà: d’accordo. Ma, togliendo la sezione commenti, crudeltà, volgarità e insulti si trasferiscono sui social (Facebook, YouTube, Twitter etc). È vero, purtroppo. Ma almeno non è più un problema dei giornali, che di problemi ne hanno abbastanza. Siamo giornalisti, più o meno bravi; non guardiani di uno zoo.
    20 dicembre 2014 | 08:07
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


    (Riccardo Balossino)

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