lunedì 22 febbraio 2016

Tutto è bene quel che finisce bene

Momenti di terrore ieri, durante la mezza maratona di Scandicci, quando un atleta si è accasciato al suolo durante la gara per un malore, probabilmente di natura cardiaca. Gli altri corridori hanno vissuto attimi di angoscia, rammentando molti accadimenti analoghi avvenuti in altre competizioni e, in particolare, il ricordo è andato allo sfortunato collega la cui vita si è spezzata ad un chilometro dal traguardo della Firenze Marathon 2014. Questa volta, la fortuna e la buona organizzazione dei promotori dell’evento hanno fatto sì che oggi non si debba parlare di una nuova tragedia: in particolare, l’intervento di un volontario che seguiva la corsa in bicicletta munito di defibrillatore sulle spalle è stato determinante, al pari della solidarietà di altri runners che, forti della propria esperienza medica e memori delle istruzioni basilari necessarie per interventi di pronto soccorso, hanno evitato il peggio. Dopo qualche decina di secondi, inoltre, sono giunti sul posto gli uomini della Croce Rossa e della Humanitas di Scandicci, che hanno provveduto ad inquadrare clinicamente le condizioni fisiche del podista ed a trasportarlo in ospedale, ove la situazione si è prontamente risolta. Colgo l’occasione per congratularmi con tutti per la gestione ottimale delle operazioni di soccorso dello sfortunato runner e per ricordarvi, una volta in più, le necessarie certificazioni medico-sportive, ma anche un'importante osservazione: le gare che affrontiamo non sono semplici passeggiatine, per cui indossiamo un pettorale solo se siamo in perfetta forma fisica!

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