sabato 14 maggio 2016

Quarantenni terribili

Non è stato infrequente, in questo primo scorcio del 2016, notare come i primi posti assoluti nelle varie gare svoltesi nel nostro comprensorio fossero occupati da atleti che appartengono alla fascia d’età compresa tra i quaranta ed i quarantanove anni. La maggior parte di questi forti runners continuano a mietere successi nonostante la data di nascita indicata sulla carta d’identità: i motivi si possono ricondurre a tecniche d’allenamento sempre più perfezionate ed all’assenza di un ricambio generazionale che stenta ad essere competitivo ad alti livelli. Senza addentrarci in questo tipo di analisi, ci si deve abituare al fatto che l’età media del nostro sport si stia innalzando e, se questa tendenza non si può contrastare, mi permetto di fare una considerazione statistica sulla quale poi poter discutere con gli addetti ai lavori. Osservando infatti le graduatorie delle prime otto gare appartenenti al circuito del Corrilunigiana, si può notare come nella maggior parte di queste competizioni (con la sola esclusione della “Corri per Aulla”), almeno cinque dei primi dieci classificati appartenevano alla categoria E, riservata agli atleti nati tra il 1967 ed il 1976. Ciò comporta, in questi casi, la conseguenza per la quale, talvolta, le premiazioni finiscono con il “sacrificare” alcuni atleti di valore tecnico elevato e può capitare un caso particolare come quello che si è verificato nella terza “Riedizione dei Sette Campanili”, in cui un ottimo atleta come Sergio Cappè si è classificato ottavo assoluto e, suo malgrado, settimo nella sua categoria, il che ha finito per vanificare parzialmente i suoi sforzi. Credo che ne parleremo con i validissimi organizzatori del circuito ma, purtroppo, temo che sia arrivato il momento di chiedere loro un piccolo sacrificio e pensare di suddividere, per il 2017, questa categoria in due gruppi, distinguendo gli “under 45” dagli atleti leggermente meno giovani.

2 commenti:

  1. Sottoscrivo pienamente!!!!!
    Poche ore dopo la pubblicazione del tuo articolo è andato in scena, a Cecina di Fivizzano, un capitolo ancora più

    raccapricciante della vicenda...
    cioè il forte Sergio Cappè, classificatosi 5° assoluto, è andato a casa senza nessun premio, rimanendo tagliato

    fuori da ogni podio, mentre concorrenti (sia più giovani che più anziani) con tempi ben più alti sono stati

    premiati!!
    I primi sei posti assoluti sono stati tutti appannaggio di concorrenti della famigerata categoria E!!!
    Tra i primi 13 atleti giunti al traguardo ben 10 sono stati della Cat E!!!
    Su 88 podisti finisher, ben 36 i "quarantenni terribili" che hanno lottato per i tre posti sul podio, mentre i

    rimanenti 52 atleti si sono divisi nelle rimanenti 10 categorie!!!
    In altre parole, 36 atleti si sono affannati per 3 posti, mentre gli altri 52 hanno avuto a disposizione ben 30

    posti sul podio!!!! Prova ne è il fatto che molte categorie non hanno completano il podio perchè non sono

    arrivate neanche a 3 concorrenti.. vedi le categorie I ed L con soli due concorrenti, mentre le categorie C ed O

    avevano esattamente 3 atleti... gli atleti di queste categorie sono stati premiati a prescindere dal tempo

    impiegato!!! Credo che questa situazione non gratifichi nessuno, anzi demoralizzi atleti di buona qualità che

    sacrificano le loro domeniche per seguire il Corrilunigiana!!!! Una soluzione, conservando il numero di premi

    attuali (11 categorie x 3 premi = 33 premi), potrebbe essere: ovviamente dividere la categoria E in due da 5 anni

    portando a 12 le categorie, premiare i primi 20 atleti assoluti e i primi arrivati delle 12 categorie (non

    premiati negli assoluti), con buona pace degli organizzatori che risparmierebbero pure un premio!!! Giovanni Miano.

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    1. Rimane pur vero quanto ci siamo detti: il Corrilunigiana è migliorato tantissimo, in questi ultimi anni. Ciò non toglie che può migliorare ancora. Le categorie maschili (e, forse, anche quelle femminili) sono un punto su cui si può discutere...

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