giovedì 8 settembre 2016

Trent’anni dopo

Ieri Stefano Mei si è ufficialmente candidato alla presidenza della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Trent’anni dopo il trionfo nei diecimila metri ai Campionati Europei di Stoccarda, che rimane il punto più alto raggiunto dallo sport spezzino nella sua storia, il protagonista di quell’epica vittoria scende nuovamente in campo, mettendosi in gioco non per salire nuovamente sul gradino più alto di un podio, ma per scalare un sistema devastato da mille problemi. Mei ha “deciso di accettare la proposta di un gruppo di Società, Tecnici e Atleti”, prendendo una “scelta meditata e sofferta”, come dice lui stesso, aggiungendo parole dure come macigni per marcare “la distinzione con chi, del valore tecnico, ha fatto in questi anni motivo di scambio politico (…) dimenticando il lavoro di club e Comitati Regionali che ha portato medaglie pesanti nelle categorie giovanili”. Purtroppo, tutti possono notare come “occorre reinstillare fiducia in un movimento sconcertato dall’operato di chi ha governato la Federazione in questi ultimi anni” e si può condividere anche la sensazione che questa mancanza di serenità “non sia solo una questione di risultati (…) ma soprattutto il venir meno di un rispetto dovuto alle piccole e medie società, il cui lavoro è alla base di tutti gli sport”. Che cosa si può dire di più? Il corridore, la persona o il candidato alla Presidenza della Federazione si può amare od odiare, a seconda delle preferenze e delle simpatie personali. Ciò che non si può smentire è il fatto che Stefano Mei sia un uomo che ha dato lustro al nostro territorio ed è stato un protagonista indiscusso dello sport che pratichiamo ed amiamo. Si batterà contro altri soggetti sicuramente molto più avvezzi di lui ad un certo tipo di ragionamenti, e lo farà con la sua esperienza, il suo curriculum e la sua mentalità da atleta, il che non è poco. Non si può non augurargli il meglio. In bocca al lupo, Presidente. Con il cuore.

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