lunedì 18 giugno 2018

Quilico e Bonfigli si impongono nella nona “SaliscendiBeverino”

La “SaliscendiBeverino” disputatasi domenica scorsa va in archivio con un finale insolito e, per certi versi, scioccante: a causa di una mancata segnalazione sul tortuoso tracciato di gara, prevalentemente sterrato, una folta parte del gruppo di testa ha imboccato una strada sbagliata e si è ritrovata a percorrere svariate centinaia di metri in più, per poi dover ritornare sui propri passi - in alcuni casi “tagliando” involontariamente la strada da compiere - quando ormai la frittata era abbondantemente confezionata. Non è la prima volta che accade e capita anche in competizioni molto più blasonate di questa, dove si gareggia immergendo ripetutamente i piedi nel fiume e percorrendo gli angusti sentieri della Val di Vara, che rendono di fatto impossibile la possibilità di far precedere gli atleti più forti da una “staffetta apripista” in bicicletta o in scooter, ma l’edizione 2018 di “SaliscendiBeverino” purtroppo verrà ricordata soprattutto per questo epilogo tragicomico, con atleti che - nel mezzo del proprio impegno agonistico - si interrogavano vicendevolmente sulla correttezza dei propri passi. Anche gli organizzatori sono stati presi alla sprovvista da quanto successo e hanno dovuto prendere l’imbarazzante decisione conclusiva consistente nella neutralizzazione della classifica finale, decretando unicamente i primi tre piazzati nelle graduatorie assolute e pubblicando l’intero elenco dei centosessantacinque atleti giunti al traguardo, semplicemente in ordine alfabetico e senza l’indicazione del posizionamento finale. Oltre a ciò, è stato necessario sbrogliare anche la matassa relativa all’aggiudicazione dei punti per quanto riguarda la classifica del circuito del Corrilunigiana, nel quale la “Saliscendi” è inserita, ed è stata scelta l’unica opzione praticabile in questi casi, ovvero l’assegnazione di un punteggio “politico” per tutti i finishers. Fatta questa lunga, ma doverosa, premessa, che fa passare in secondo piano l’intero aspetto agonistico della giornata - ivi compreso il bello spettacolo messo in scena dai piccoli atleti che hanno gareggiato nelle competizioni giovanili - i vincitori di questa travagliata “SaliscendiBeverino” sono stati - tra gli uomini - Riccardo Quilico (Asd Pro Avis Castelnuovo Magra), che ha preceduto Davide Pruno (Atletica Arci Favaro) e Davide Benassi (Asd Strafossone), mentre il successo femminile è andato a Silvia Bonfigli (RunCard), seguita da Maria Luisa Spadoni (Asd Pro Avis Castelnuovo Magra) e da Milena Santunione (Asd Polisportiva Madonnetta). Archiviata la gara di Beverino, il prossimo weekend vedrà lo svolgimento, almeno per quanto rigarda il circuito del Corrilunigiana, di due competizioni pomeridiane discretamente impegnative dal punto di vista altimetrico: sabato 23 si svolgerà il “38° Trofeo Ballerini”, in programma a Gaggio di Podenzana, mentre l’appuntamento domenicale vedrà gli atleti spostarsi nelle alture sovrastanti la Versilia, in quel di Retignano di Stazzema, ove si correrà il “6° Trofeo San Pietro”.

7 commenti:

  1. Un anno ci hanno fatto correre nel fango in condizioni assurde, un anno mancava l acqua ai ristori, un anno ci hanno fatto sbagliare percorso.
    Se non si sanno organizzare le gare meglio non organizzarle.

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  2. Cambiare percorso non sarebbe più semplice?

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  3. Onestamente: domenica scorsa è successo un discreto disastro, che capita anche in gare che dovrebbero essere apparentemente immuni da questi pasticci (nel 2017, un errore di percorso ha falsato sia la Notturna di San Giovanni fiorentina, che la Venicemarathon), per qualità di organizzazione e per tipologia di percorso. L'onere di decidere se e come provvedere per il 2019 spetta a coloro che allestiscono l'evento, che non sono sprovveduti e tireranno le somme, a bocce ferme e mente fredda.

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  4. Non è giustificabile asserire che in gare più blasonate hanno sbagliato.
    Lo speziamaraton è la società della provincia con più iscritti, bastava mettere i loro tesserati lungo il percorso è non farli gareggiare è il problema non ci sarebbe stato.
    Gli arcigni organizzano una gara nei sentieri delle 5 terre di 43 km, non mi risulta che ci siano mai stati problemi così disastrosi.

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  5. La saliscendi una gara difficile da gestire ma la si deve fare.
    Un vivaio giovanile fidal dove chi insegna ai bambini non ha nessuna abilitazione x farlo, o dove bambini di diversa età sono nello stesso gruppo di lavoro.
    Una gara nata come giornata ludico motoria x raccogliere fondi la si è trasformata in un evento competitivo patrocinato fidal.
    Forse il problema non è nel fare o non fare, ma nel fare x fare bene e non per manie di grandezza.

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  6. "Non è giustificabile asserire che in gare più blasonate hanno sbagliato" è un commento che sinceramente non capisco. Se, con questo commento, si intende dire che gli errori fatti in altre competizioni non alleviano le colpe degli organizzatori della Saliscendi, sono d'accordo: il fatto di aver menzionato "gare più blasonate" era solamente un dato di cronaca.

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  7. Il dato di cronaca è l incapacità... champagne!!!

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