giovedì 11 febbraio 2010

Il tallone di Achille

Da quando ho ricominciato a spingere sull'acceleratore la cosa che mi aveva sorpreso di più era la reazione agli allenamenti: oltre ai diminuiti problemi fisici anche una migliore freschezza muscolare, propria di chi (probabilmente) ha osservato un lungo periodo di scarico. Ho svolto allenamenti progressivi, medi, ripetute da 1000 in pista, collinari impegnativi e sprint in salita. Tutto bene fino a ieri l'altro, quando finalmente ho scoperto la lacuna, il vero "tallone di Achille": gli sprint in salita. La settimana scorsa i 10x100 mi avevano già ricordato il significato della parola "fatica", ma sono stati gli 8x300 che mi hanno "spezzato" in due. I ritmi sono sempre stati alti (intorno al minuto netto, ritmo 3'20''/km), ma già al sesto le gambe iniziano a tremare e il recupero diventa sempre più insufficiente. Al settimo pago dazio (1'03''), per chiudere l'ultimo ancora in 1' netto. Credo di dover lavorare parecchio in questa direzione, ne parlerò con Massimo e ci penserà lui. Stamattina, intanto, 4x2000 in pista intorno a 7'/7'03'' con 2' di recupero. Molto bene.

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