venerdì 17 agosto 2012

Ma tu quanti anni hai? (parte seconda)

Sono costretto a ritornare sul tema dei controlli e della loro uniformità in occasione delle gare del Corrilunigiana per un’incresciosa serie di errori più o meno incredibili che hanno caratterizzato la Straminucciano. Riferisco quanto ho letto sui social network perché non ero presente alla manifestazione, ma parrebbe che l’arzillo settantenne vincitore della competizione nella categoria “oro” si sarebbe in realtà “invecchiato” di qualche mese per poter primeggiare tra atleti che, purtroppo, non sono suoi coetanei, mentre una podista tredicenne avrebbe partecipato alla gara dichiarando tre anni in più rispetto alla propria età, circostanza aggravata dal fatto che l’atleta in questione sarebbe recidiva. Ora, benché qualcuno inviti a mostrare cautela nel commentare questi episodi non conoscendo personalmente i protagonisti di questi misfatti, mi permetto di giudicare in maniera estremamente negativa quanto accaduto. Non è particolarmente difficile ricercare la vera età di un runner e, se qualcuno cerca di ingannare, oltretutto ripetutamente, mentendo sulla propria data di nascita credo che lo faccia contando sulla buona fede di organizzatori ed altri concorrenti. Personalmente non mi è mai venuto il dubbio di controllare la carta d’identità di chi mi precede nelle classifiche di categoria, però vi posso assicurare che, in altri sport, chi compie un sotterfugio di questo tipo viene pesantemente sanzionato e, oltretutto, spesso fatto oggetto di un vero e proprio “mobbing” sportivo, come è giusto che sia. Aspettando le conseguenze disciplinari dei fatti di Minucciano mi sento di dare comunque un consiglio che avevo già caldeggiato dalle righe di questo blog, suscitando correttamente apprezzamenti e polemiche: secondo me, gli organizzatori delle varie gare del Corrilunigiana devono imporsi regole comuni. Non trovo ragionevole che, per fare un esempio, a Nave mi venga chiesta la tessera Fidal (per poi permettermi comunque di correre nonostante non l’avessi con me) o a Luni venga imposto il certificato medico agonistico, salvo poi non controllarlo (conosco un atleta che aveva candidamente ammesso di non avere il certificato e non gli è stato consentito di correre: gli organizzatori della manifestazione avevano specificato di essere in regola con l’abilitazione sportiva agonistica, ma nel regolamento del circuito questa norma non è prevista), per tacere della già trattata questione delle premiazioni e della ripartizione dei concorrenti per fasce d’età. Adesso abbiamo pure scoperto che c’è gente che bara, e lo fa pesantemente, rischiando anche di compromettere gli organizzatori: ma ve l’immaginate cosa sarebbe successo nella remota eventualità che la ragazzina tredicenne fosse stramazzata in gara? Purtroppo gli anni in cui il Corrilunigiana era bello anche perché organizzato in maniera veramente amatoriale parrebbero essere finiti: so di essere impopolare, ma sembrerebbe opportuno uniformare le regole delle varie competizioni del circuito ed applicarle rigorosamente, nella speranza che questo giro di vite possa essere solo momentaneo…

5 commenti:

  1. Il post di Davide, apre una materia complicata e difficile per chi organizza manifestazioni podistiche che si trova a fronteggiare tra la ricerca della massima partecipazione e la serenità di dormire sonni tranquilli restando all'interno della legalità e tutelandosi dalle responsabilità civili e penali che comporta organizzare una manifestazione.
    Regole comuni ci sono già ed accomunano o almeno dovrebbero tutti gli organizzatori di corse competitive d'Italia e non solo del Corrilunigiana: senza certificato medico di idoneità agonistica non si può partecipare ad una manifestazione competitiva.
    Senza il certificato decade anche l'assicurazione che gli organizzatori stipulano o almeno dovrebbero per la copertura degli atleti partecipanti e terzi.
    Il regolamento del Corrilunigiana dice:
    "Le organizzazioni considerano con l' iscrizione l' idoneità fisica del concorrente inerente la normativa di legge prevista dal D.M. (Ministero Sanità del 20/2/83) sulle tutela sanitaria"
    vi invito a ricercare il decreto e poi capirete perchè alcuni organizzatori chiedono certificato medico o tessera FIDAL(un tesserato dovrebbe presentare il certificato al ritiro della tessera) su questo campo il circuito non fa legge e non si ci può uniformare ad un Decreto Ministeriale che non ha alcun valore a meno che il Corrilunigiana sia considerato un circuito non competitivo.

    Penso che l'ArcheoMaratonina dovrebbe essere l'esempio da seguire, ovviando anche il problema delle false dichiarazioni di età.

    Silvio Gerini




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  2. nel 2012, nell'epoca di internet sarebbe più semplice, ormai tutti gli organizzatori hanno una mail, procedere con le prescrizioni entro il giorno prima. Gli organizzatori controllono così validità del tesseramento e data di nascita, come fanno a livello fidal quando si tratta di gare di società o di campionato. Poi la quota di iscrizione si paga al momento del ritiro del pettorale. Oppure altra variante per le società non iscritte alla fidal, si fa come la Uisp a Siena ad inizio anno, un responsabie della società indica i nominativi di coloro i quali vogliono partecipare alle gare del circuito, con propria firma a testimoniarne l'iscrizione, con indicazione della visita medica sportiva. Le categorie del Corrilunigiana non si trovano da nessun altra parte, in alcune categorie non c'è nessuna concorrenza, in altre ce ne è 10 volte superiore

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