sabato 15 gennaio 2011

Stretching globale decompensato


(dal sito santuccirunning.it)
"Gli esercizi non devono essere meccanici ma devono mirare alla fissazione corticale degli
atteggiamenti corretti, attraverso l’attenzione interiorizzata, per ridurre o eliminare i compensi che il corpo mette in atto, durante il lavoro, per sfuggire al disagio della trazione".
I limiti dello Stretching analitico
Lo stretching analitico compensato agisce sul singolo muscolo senza tenere conto dell’intero sistema delle catene, dando la possibilità al corpo di creare compensi. Se si allunga un anello della catena il resto di essa si accorcia. Quando si termina lo stiramento, l’intero sistema ripristina le vecchie informazioni e schemi. Se si crea una nuova informazione che non coinvolga all’unisono l’intero sistema muscolo-scheletrico, questa non verrà integrata, perché destabilizzerà quelle parti del sistema che non sono state informate. Il sistema, ritenendo l’ultima informazione non integrata nel sistema centrale, quindi estranea, rigetterà l’informazione stessa. Così dopo qualche ora o giorno la postura e le tensioni saranno tornati alle origini.
L’allungamento globale decompensato

L’allungamento globale decompensato invece agisce sull’intera catena muscolare, evita i compensi e offre la possibilità di modificare permanentemente le vecchie informazioni che alterano il sistema posturale. Il modo corretto di agire è aiutare lo sportivo troppo
“compresso” o comunque il soggetto che deve recuperare elasticità, equilibrio bio-meccanico e morfologico con un lavoro che lo conduca ad individuare gli automatismi che lo hanno alterato e a sostituirli con dei nuovi movimenti coscienti. Durante un lavoro lento, associato ad una respirazione diaframmatica, partendo da posture scientificamente mirate per evitare i compensi, il soggetto va reso cosciente di come compiere un movimento corretto in modo da creargliene la giusta immagine mentale. Quando una persona ha una propriocettività falsata e fa movimento o ginnastica nel modo standardizzato, non farà altro che aggravarla, senza mai migliorarla; se per esempio volesse potenziare un ginocchio che si trova fuori asse, potenzierà solo il suo problema. La tecnica, quindi, deve mettere in tensione le catene muscolari, fasciali e connettivali nel loro insieme. L’esecuzione deve favorire il gioco degli eso e degli endorecettori e permettere così al sistema di riprogrammare gli schemi. Gli esercizi non devono essere meccanici ma devono mirare alla fissazione corticale degli atteggiamenti corretti, attraverso l’attenzione interiorizzata, per ridurre o eliminare i compensi che il corpo mette in atto, durante il lavoro, per sfuggire al disagio della trazione. La postura corretta e decompensata deve essere associata alla respirazione diaframmatica e deve essere mantenuta almeno 90”.
Durante il mantenimento di tale postura, i tessuti retratti, verranno sollecitati a lasciare le tensioni e tornare come in origine. La postura sarà più disponibile così a migliorare.
Durante il lavoro di allungamento bisogna adeguare l’intensità di trazione delle catene muscolari al livello di deformabilità mio-fasciale e articolare del soggetto, evitando così che tale sistema entri in crisi. Attraverso un’allungamento muscolare globale, con il ricorso alle Posture Mézières e ad un lavoro motorio attivo, si interviene nel rapporto causa-distanza-effetto, che ha determinato resistenze all’allungamento, limitazioni e alterazioni funzionali, per ricondurre il soggetto ad una corretta e bilanciata postura e ad una maggiore escursione articolare. La nostra struttura ossea non dovrebbe essere soggetta alle retrazioni muscolari, ma, al contrario, dovrebbe subordinare alle sue capacità le strutture muscolo-legamentose che la rivestono. La salute è il risultato della forma perfetta (F.Mézières), non c’e’ un funzionamento corretto senza una forma perfetta.
Conclusioni
Non è raro vedere atleti di alto livello che ad un certo punto della carriera sportiva non riescono più a raggiungere la performance desiderata a causa di rigidità, blocchi o limitazioni funzionali. Numerosi studi scientifici ci aiutano a capire che la ricerca del risultato ad ogni costo con allenamenti troppo intensi e ipermuscolarizzanti, e l’ impegno esclusivo di alcuni distretti o catene muscolari, a causa della ripetitività del gesto sportivo, finiscono per iperprogrammare alcune catene muscolari, a discapito di altre, che vengono invece indebolite. L’impegno non equilibrato di muscoli e articolazioni porta dismetrie, torsioni, compensi e alterazioni posturali. Ogni sport finisce quindi per “scolpire” il proprio atleta. Da questa consapevolezza è nata la necessità di affiancare ogni allenamento specifico con un lavoro di allungamento globale decompensato, al fine di prevenire gli squilibri posturali che ne deriverebbero.

Bibliografia B. Bricot, “La riprogrammazione posturale globale”- Statipro L. Busquet, “Le catene muscolari, Vol. I, II, III, IV”-Editore Marrapese Ph. E. Souchard, “Il diaframma”-Editore Marrapese Ph. E. Souchard, “Lo stretching globale attivo”-Editore Marrapese Godelieve Denys-Struyf,” Il manuale del mézièrista, Vol I, Vol II”- Editore

venerdì 14 gennaio 2011

Golfo dei Poeti alle Terre Verdiane

La società Golfo dei Poeti ci informa sull'organizzazione della trasferta per la14° Maratona delle Terre Verdiane:
"Maratona da Salso a Busseto 42 km e 195 metri
Salso-Fidenza di 10 km,
1/2 Maratona di Fontanellato con arrivo al Castello San Vitale 21 km 97 metri
30 km Verdi Fidenze Village, dal Fidenza Village a Busseto
Il costo della trasferta in pullman è di 15 euro.
Offriamo l'opportunità a tutti i partecipanti di iscriversi con una quota agevolata.
Gli accompagnatori e gli atleti, una volta terminata la gara, potranno trascorrere la giornata al Fidenza Village".







Il volantino della manifestazione all'indirizzo
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B1oF6ta7L0noMjExM2RmYjQtZTM3Zi00MTZkLTkwNmItZDUzODc0NzIyZjcw&hl=it

giovedì 13 gennaio 2011

Un medio che rende felici

Se un anno fa avessi chiuso, in allenamento, un "diecimila" in 38'40'' a 3'52'' di media sarei stato veramente molto deluso. Oggi sono felice quasi come il vincitore del Superenalotto di Bagnone. A conti fatti, grazie anche al meteo e al poco tempo a disposizione per andare in bici, è una decina di giorni che ho ripreso a correre con buona lena e con una sola regola: mai più di 60/70 minuti complessivamente. E così insieme a un podista in carriera e in piena evoluzione, Gianni Battolla, ho affrontato questo "esame". E ieri sono riuscito a fare anche 3 mille a 3'25''. Ma la mia felicità parte da un po' più lontano: è da un mese che frequento lo studio fisioterapico di Arianna Conti e gli esercizi che sto facendo abbinati ad un loro cauto ottimismo per quanto riguarda la mia "carrozzeria" hanno dato finora buoni risultati. Fermo restando che domattina dovrò ascoltare molto bene le risposte che mi daranno schiena e bacino.

sabato 8 gennaio 2011

Correre è più pratico

In questi primi giorni dell'anno, complici anche le condizioni meteo sfavorevoli, ho staccato dalla bici per dedicarmi alla più "pratica" attività corsaiola. Abituato ad una attività sportiva quotidiana, troppe sono le variabili per riuscire ad andare in bicicletta con continuità: di tempo, di meteo, di compagnia. Con la corsa, fermo restando le discrete condizioni fisiche, si va sul sicuro: basta un'oretta, in qualsiasi circostanza, per rilascare le endorfine necessarie a soddisfare la sfera sportiva. Le occasioni me le ha date Gianni Battolla, al quale mi sono "appoggiato" per qualche chilometro in buona compagnia. Mentre lui corre per "scaricare" io faccio un buon allenamento. E correndo, giorno dopo giorno, mi rendo conto che piano piano riacquisisco certi meccanismi, fisici ma anche mentali, che mi fanno stare bene.

domenica 2 gennaio 2011

Una bella partenza

Ho chiuso il 2010 con due ore di bici e ho iniziato il 2011 con un'ora di corsa. Stamattina, in piacevole compagnia di Gianni e Vittorio Zavanella (col quale mi sono allenato oggi per la prima volta), ho riassaporato il gusto di una delle tante domeniche vissute fino a qualche mese fa. Un collinare progressivo, di poco più di un'ora, con qualche chilometro di buon ritmo: tutto sommato un buon allenamento. E' possibile che abbia un po' esagerato e che domani debba contare i danni al motore e al telaio... Spero di sbagliarmi, perché la voglia di correre è tanta. Al punto che nel pomeriggio ho sfogliato il diario di allenamenti della scorsa stagione (ma come facevo a fare certe cose?).

sabato 1 gennaio 2011

Addio 2010! (non vedevo l'ora di salutarti)

Gli ultimi giorni del 2010 mi hanno concesso un "rigurgito atletico" come da tempo non accadeva: da lunedì a venerdì, in ordine sparso, 3 giorni di corsa e 2 di bici. Giovedì 30, al "Montagna" ho addirittura riassaporato la pista con un 3000 da tapascione in carriera, ma tanta era la voglia... Gli esercizi per rinforzare le zone lombardi e addominali e quelli di scarico alla colonna che sto continuando a svolgere con inusuale perseveranza stanno portando lenti ma progressivi miglioramenti. Nel salutare velocemente il 2010 spero, quindi, che 2011 parta con dei presupposti migliori.