martedì 19 luglio 2016

Campionato o Criterium?

Purtroppo la bella festa della sesta edizione del Trofeo San Giorgio, svoltasi domenica scorsa a Comano, è stata parzialmente rovinata dalla discussione sulla denominazione dei titoli assegnati in occasione della cerimonia di premiazione. Il successo è stato conquistato, in campo maschile, da Gabriele Benedetti, tesserato per la Pro Avis Castelnuovo Magra, mentre una strepitosa Margherita Cibei ha portato alla vittoria la canotta giallonera del Gs Golfo dei Poeti: due atleti portentosi che, peraltro, non possono - contrariamente a quanto indicato da alcuni volantini ufficiali e da diversi organi di stampa e siti specializzati (tra i quali mi piace menzionare il prestigioso www.corriliguria.it) - fregiarsi del titolo di “campione 2016”, sia esso nazionale od italiano. Il pasticcio è complicato, ma pare giusto riassumerlo, per quanto possibile. La prima, paradossale, precisazione va fatta riguardo all’aggettivo “italiano” o “nazionale”: la convenzione tra Fidal e Uisp stabilisce che il primo dei due termini può essere utilizzato esclusivamente dall’organo federale, mentre le competizioni che vengono svolte sotto l’egida dell’Ente di Promozione Sportiva devono essere caratterizzate solamente dal secondo vocabolo (art. 2.2, che stabilisce analoghe regole anche per l’uso dei sostantivi “squadra” e “rappresentativa”). Già questo discorso sarebbe sufficientemente assurdo, perché è sostanzialmente ridicolo confinare l’utilizzo di un termine per questo o quell’organismo, ma - se ciò non bastasse - la vicenda è diventata ancora più intricata. Negli anni scorsi (cito gli esempi della Castiglione in Garfagnana/San Pellegrino in Alpe nel 2013 e della Porretta Terme/Castelluccio, cui io stesso partecipai nel 2015), il Campionato Nazionale di Corsa in Salita veniva regolarmente organizzato da Uisp: nel 2016, misteriosamente - e per ragioni che mi piacerebbe conoscere - tale definizione è stata abolita e sostituita dalla parola Criterium. Che, in realtà, non vuol dire niente: essere “campioni nazionali” (o aver partecipato ad un “campionato nazionale”) è ben diverso dall’”aver vinto (o corso) un criterium”. Vorrei avere di fronte a me le persone che hanno partorito questa terrificante definizione per la gara di domenica scorsa per rimproverarli aspramente poiché, da ciò, ne è nata una serie di errori, fraintendimenti, equivoci, smentite, silenzi, siti modificati, notizie copiate ed incollate in buona fede e, da buon ultimo, è uscita fuori la parola “truffa”, che non mi sento di non avallare nella maniera più assoluta. Purtroppo, sebbene l’aspetto relativo al titolo assegnato sul Monte Giogo sembri marginale, mi sembra di poter affermare che le cose non stiano così: alcuni organizzatori si sono dovuti scusare con gli atleti e – trattandosi, oltretutto, di amici – non ritengo che si sarebbe dovuto arrivare a tanto. Il tutto per cavilli burocratici, parole utilizzabili, aggettivi vietati e modifiche incomprensibili: sarebbe sufficiente prestare maggiore attenzione e non sarebbero più necessari tali battibecchi.

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