domenica 31 gennaio 2010

Io e Tony: compatibili o no?

Stamattina ho svolto un buon allenamento in compagnia di Tony Testa, giovane di buona corsa e di favella fluida. Partendo dai giardini pubblici siamo andati a Portovenere per un collinare sempre molto allenante. Circa 25km progressivi per un'andata in 52'30'' e un ritorno in 46' (+ 4' di riscaldamento in avvio ai giardini) alla media finale di 4'04''/km. Niente di particolare ma di questi tempi non si butta via niente. Ho avuto comunque il tempo di mettere a fuoco alcune considerazioni per questa inconsueta accoppiata. Primo: quando corriamo io e Tony non può che venire fuori un progressivo. Mi spiego: entrambi abbiamo la sensazione che chiunque stia davanti "senta" l'altro col fiato sul collo, quasi come a spingerlo e a dire "guarda che io sono qui, non mollo". Per cui non c'è modo di rilassarsi, di fissare un ritmo e tenerlo. Secondo: dipende dall'allenamento in programma, ma non sempre questo può essere un male, anzi. Se c'è da svolgere un progressivo va benissimo, se ci sono da fare delle salite anche, così come se ci sono da fare ripetute lunghe. Qualche problema si potrebbe presentare al cospetto di "lavori" corti o medi a ritmo stabilito. Terzo: d'altronde si sa bene che in compagnia si corre meglio e si rende di più. Ci sono atleti però con i quali l'allenamento è sempre centrato, che vanno bene "per tutte le stagioni". Come Andrea che si lascia andare quando serve e morde il freno all'occorrenza, insomma non si fa prendere dalla competizione fine a se stessa. Quarto: pensandoci bene oggi ho svolto un lungo-collinare impegnativo-progressivo, cioè un allenamento che, diciamo, non rientra nei canoni classici del podismo, ma è stato pur sempre un bell'allenamento.

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