venerdì 21 maggio 2010

Sogno o son desto?

Ieri ho ricevuto l'attesa telefonata di Massimo Santucci che mi voleva riferire il colloquio che ha avuto con Cristiano Rosetti, l'ortopedico che lunedì scorso ha valutato le lastre della mia colonna e del mio bacino. Voleva capire se ci poteva essere una strada che mi poteva consentire, magari variando gli allenamenti, di continuare a correre e ad inseguire gli obiettivi desiderati. Con il suo solito approccio sereno e tranquillizzante, in sostanza, ha ribaltato i convincimenti che mi sono fatto in questi giorni, dicendomi, ad esempio, che gli è stato riferito che non c'è nessun motivo di smettere di correre, che non esistono allenamenti che mi possono penalizzare, ecc. Speriamo che sia così Massimo, magari avessi capito male. Un po' di autosuggestione? Però in questo caso di solito funziona che uno capisce quello che si vuol sentire dire e non il contrario. La corsa e il modo in cui la pratico è talmente parte integrante della mia giornata che il solo pensiero di smettere o diminuire creerebbe un vuoto difficilmente colmabile con qualche surrogato. In realtà Massimo mi ha detto quello che speravo dicesse... ma se è abbastanza evidente che sono un po' artrosico, non è altrettanto certo che sia anche arteriosclerotico. A parte la diagnosi di partenza ("Coxartrosi bilaterale con leggera accentuazione a destra) i convincimenti sono nati da alcune frasi ascoltate (non sognate) nel corso dell'incontro: "Confrontando le lastre di dicembre 2009 e quelle di maggio 2010 vedo un modesto peggioramento"; "I tuoi tempi e i tuoi ritmi rendono la tua corsa logorante"; "Non penserei che la corsa possa essere lo sport del tuo futuro"; "...meno male che sei magro perché se su queste anche gravassero una decina di kg di più sarebbe un problema"; "...gli sport alternativi potrebbero essere il nuoto o il ciclismo". Senza contare che poi si è parlato abbastanza diffusamente di protesi come unica risolutiva cura a patologie di questo genere. L'unica frase positiva è stata: "Comunque sei fortunato che non hai ancora dolori derivanti da questo quadro che condizionano la corsa e quindi, forse, se vuoi toglierti ancora qualche soddisfazione potresti farlo...". Pensando (e pesando) a tutte queste parole che idea vi sareste fatti voi? Franco Rapalli, osteopata, martedì ha sostanzialmente ribaltato la situazione dicendo che non si possono paragonare una lastra fatta in scarico (dicembre) e una fatta in carico (maggio); che, eventualmente, sarebbe intelligente non correre sul dolore; ma sicuramente lui non mi impedirebbe di correre, magari tenendo sotto controllo la situazione. "E queste cose che ti ho detto, se vuoi, le sottoscrivo e ci metto la firma...". Comunque, aldila' di ogni considerazione, non è importante quello che è più piacevole sentirsi dire, ma è fondamentale che la vicenda prenda sembianze certe e che io riesca ad essere convinto di ciò che è meglio fare.

3 commenti:

  1. Ho paura che ti sei infilato in un vicolo cieco...comunque vada "loro" (i medici) avranno ragione sia che non ti succeda niente sia il contrario.Mi spiego; se tra 10 anni sei ancora sano(toccati) è per merito loro che ti hanno fatto rallentare ,se non lo sei più te lo avevano detto...questa è la diagnosi con la benedizione di centinaia di euro dati quà e là...
    L'unica verità è che forse devi stare alla larga dalla maratona, ma anche su questo non ci giurerei...per ora ti aspetto a Beverino incaz...più che mai e so già che sarà dura starti dietro ciao tapa

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  2. E' un rischio che devo correre. Ci sono infortuni per i quali si può fare finta di niente ma in questo caso, dopo averci provato per quasi un anno, era obbligatorio prendere una strada. Più che un vicolo cieco spero che sia una strada che mi riporti al benessere e poco mi interesserà chi avrà ragione. Più che altro ho un'altra paura: quella di subire una cronicizzazione del problema. Ho bisogno di avere, magari anche per un periodo breve, un po' di tregua. Alzarsi la mattina e iniziare a sentire fastidio in ogni occasione in cui è interessato il piegamento o lo spostamento della schiena, non è un bel vivere.
    Balo

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  3. Ma il problema alle anche è correlato alla schiena o viceversa? O sono due cose diverse? Puoi darmi anche i dati "tecnici" : sono del "mestire". Prima di prendere qualsiasi decisione interpella anche un'altro ortopedico per avere un'altro parere. Non ho capito se Rosetti prima ti ha dato per spacciato e poi ti ha lasciato qualche speranza?
    Comunque fatti forza. ci sono passata anche io in vari infortuni e, per chi corre, fermarsi e come smettere di respirare. Coraggio, tieni duro e... pazienza! Pina (la farmacista)

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