giovedì 18 marzo 2010

Vivicittà: manca la volontà

Bene, anzi male. Probabilmente siamo all'epilogo della vicenda Vivicittà anche se le abbiamo provate proprio tutte per scongiurare l'annullamento della 27^ edizione nella nostra città. Dopo la disponibilità da parte di Camst che si è offerto come sponsor e il rifiuto da parte dell'Uisp, c'è stato chi ha chiamato l'Unione Italiana sport per... tutti a Roma. I referenti nazionali alle domande e alla delusione dei podisti spezzini hanno risposto che purtroppo è il comitato provinciale che può decidere se organizzare o meno. Loro non possono obbligare nessuno. E così si archivia con l'ennesimo insuccesso un'altra vicenda che riguarda il movimento dell'atletica e del podismo. E spero che questo movimento che molti sottovalutano, ma che cresce anno dopo anno, non smetta di confrontarsi e di parlare di queste situazioni affinchè anche il più stolto degli "amministratori" capisca che ATLETA (a qualsiasi età e a qualsiasi livello) non è una parola da mettere tra virgolette.

5 commenti:

  1. ... non ci resta che ritrovarci l'11 alle 10.30 ai giardini e corricchiare per le vie della città... abusivi!!! Un grosso grazie a Riccardo, ad Angelo e a tutti coloro che hanno appoggiato la mia mail

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  2. ...contaci....io ci sarò!...di certo non con i tuoi tempi!!!! Selene

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  3. Alessandro Ribolini21 marzo 2010 alle ore 19:29

    Carissimo Riccardo, carissimi tutti,
    ho seguito "da lontano" la discussione che si è sviluppata in questi giorni sul tuo forum. Ho scritto "da lontano" perchè penso che sia giusto così, per chi, come il sottoscritto, in questa vicenda ha un ruolo alla pari dei dirigenti della Uisp. Credimi, non è nè voler essere snob, nè fuggire da confronti, critiche o altro. E ti assicuro che ho apprezzato davvero molto il fatto che sulla decisione di non organizzare Vivicittà ci siano state così tante reazioni, molte delle quali utili e costruttive.
    Però, come spesso accade, le cose sono più complesse di quello che appaiono e a volte dare giudizi sul "sentito dire" può essere rischioso.
    Prendo solo, ad esempio, l'ultimo post, quello che parla della disponibilità di Camst. E' vero che abbiamo avuto un contatto (telefonico e per interposta persona) nei giorni scorsi, registrando questa disponibilità (seppur non quantificata); non abbiamo però potuto accogliere la proposta, per il semplice fatto che i comitati territoriali Uisp devono confermare la disponibilità ad organizzare le tappe locali di Vivicittà alcuni mesi prima della data della gara. E oramai ciò è impossibile (come sarebbe impossibile riuscire a fare in venti giorni tutto ciò che richiede normalmente mesi di lavoro). Non avremo manifesti, nastri, magliette, coperture assicurative, autorizzazioni Fidal, giudici, premi, ecc. ecc.
    Voglio solo dire che, da questa vicenda, ognuno si porta a casa le sue impressioni e le sue idee. Ed è giusto così. Anche se alcune non si condividono, se non ci piacciono, anche se ci riguardano, ma sono convinto che questo sia un modo di crescere.
    Sono consapevole che la Uisp e il suo gruppo dirigente ha la sua parte di responsabilità, io per primo, visto che della manifestazione sono stato per tanti anni il responsabile principale. Lo abbiamo anche scritto. E affronteremo il problema, al nostro interno, come abbiamo sempre fatto.
    La questione vera però, permettimi, è che Vivicittà deve tornare ad essere qualcosa di diverso, di unico, qualcosa che purtroppo in questi ultimi anni aveva fatto fatica ad essere.
    Possiamo discutere delle responsabilità senza problemi, però forse sarebbe più utile discutere di cosa dobbiamo fare, da oggi, affinché questo obiettivo si riesca a raggiungere già nel 2011.
    Lancio allora una provocazione: all'interno dei vincoli "nazionali" che la caratterizzano, Vivicittà può diventare un evento organizzato direttamente dai cittadini, dagli sportivi, dagli appassionati, da tutti coloro che (anche molti dei tuoi lettori/scrittori) vogliono dire e fare qualcosa? possiamo da subito creare un gruppo di lavoro aperto a tutti, che elabori proposte, porti esperienze ed idee, contribuisca a raggiungere quell'obiettivo di prima? possiamo fare di Vivicittà un laboratorio di politica sportiva partecipata, un osservatorio che funzioni 365 giorni all'anno e che, con il pretesto dei 12 km da correre, ricominci a leggere questa città con gli occhi dello sport di cittadinanza?
    Io ci credo. A tal punto da essere decisamente a favore, quest'anno, della nostra decisione di non organizzare la gara. Credimi, a tutti noi dispiace moltissimo; sarebbe stata la mia 17^ vivicittà da "organizzatore", puoi capire il mio dispiacere. Ma se, come credo, ciò può servire al futuro della Vivicittà e non solo, era giusto andare in questa direzione.
    Vorrei sapere cosa ne pensate e se possiamo davvero fare quei 12 km insieme, il prossimo anno.
    Grazie mille per l'ospitalità.

    Alessandro Ribolini
    Dirigente UISP

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  4. Carissimo Ribollini,in qualità di responsabile di una delle poche società sportive di atletica della nostra città voglio precisare alcune cose.
    Noi podisti che viviamo tutti i giorni questo ambiente ci siamo visti "scippare" il Montagna grazie al calcio (e quà ci sarebbe da parlare per ore...ma voi forse non siete informati o forse lo siete ma solo da un lato),non abbiamo uno spazio se non la pista ciclabile di Pegazzano dove si possa correre senza macchine al fianco, e siamo costretti ad inventarci percorsi per evitare il traffico...ora anullate anche l'unica gara dell'anno nella nostra città:cosa vi aspettavate i complimenti?
    Accolgo con piacere ed entusiasmo la proposta di collaborazione ma non capisco bene cosa intendi per un vivicittà diverso dagli ultimi anni.Se volete fare una gara non competitiva ditelo...sarebbe l'unico vivicittà in Italia a non avere una classifica.Per pura informazione a Firenze organizzano addirittura una mezza maratona e da quando seguo le gare in giro per il mondo i competitivi portano lustro agli organizzatori non problemi e più forti sono e più la gara è rinomata.
    Inoltre tengo a precisare che come società in questi anni non siamo mai stati contattati per collaborare,aiutare,consigliare una organizzazione chiaramente dillettantistica(manca di esperienza nel settore) e se si sapeva da tempo della mancanza di fondi l'aiuto andava chiesto prima non ora per il prossimo anno.
    Comunque prendiamo atto di questo cambiamento di volontà(vi ci sono voluti 17 anni a capirlo e non avreste anullato la gara)e apprezziamo il fatto che avete iniziato a parlare con noi direttamente senza andare a giustificarvi sui giornali.
    Nella speranza di un inizio di collaborazione futura ti dò appuntamento al 7 novembre per la corsa organizzata dalle forze armate...noi faremo la nostra parte come sempre e come siamo abituati.Cordiali saluti

    Andrea Salerno
    Segretario G.S.Dielleffe La Spezia

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  5. Non è molto chiaro il concetto di fare una Vivicittà "diversa". In questi ultimi anni molti ATLETI di altre regioni sono venuti appositamente alla Spezia per la velocità e la "bontà" del percorso.
    Credo anche che, se interpellate, tutte le società podistiche spezzine, che ogni domenica organizzano gare non competitive senza fondi e su percorsi peggiori e contando solo sulle loro forze, sarebbero ben felici di dare una mano alla UISP.
    Penso che si debba partire subito ad impostare la "nuova" Vivicittà altrimenti rischiamo che città vicine a noi facciano prima. Pina

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