mercoledì 17 marzo 2010

Vivicittà: ultime (clamorose) notizie e il pensiero di D'Amanzo

Nelle ultime ore sarebbe uscita una clamorosa notizia: Camst, la catena di ristorazione da poco presente anche nella nostra città, nella persona di Mauro Vergassola, è disposta a coprire la cifra mancante (circa 2000 euro) per poter organizzare Vivicittà 2010. E lo avrebbe fatto sapere anche alla Uisp che però, per quest'anno, non sembra interessata. Seguiremo gli sviluppi.
Intanto diamo maggior risalto alla riflessione di Davide D'Amanzo, uno di noi.
Il comunicato stampa con il quale l’UISP conferma ufficialmente una notizia che era nell’aria già da diverse settimane, ovvero l’annullamento dell’edizione spezzina 2010 del Vivicittà, induce ad alcune serie riflessioni. Appare ben chiaro che ci si trovi di fronte ad una montagna di giustificazioni senza nè capo nè coda, tutte tese a nascondere ciò che si deve chiamare un fallimento. Non ha senso appigliarsi alla scarsezza del contributo finanziario offerto dalla Carispe nel 2009, quando sappiamo perfettamente che la pianificazione di un evento deve preoccuparsi prima di reperirne i fondi per il suo svolgimento e solo successivamente di metterlo in piedi: anzi, vedendo ciò che era successo l’anno precedente, l’UISP si sarebbe dovuta attivare per reperire nuovi sponsor per il 2010, magari facendo riferimento a quella grande distribuzione che sta colonizzando la nostra città. E’ clamorosamente fuori luogo far riferimento alla logistica della nostra città, appena messa a ferro e fuoco dalla Gran Fondo ciclistica senza alcuna lagnanza di rilievo: qualcuno dovrebbe andare a vedere, imparando, ciò che accade a Imperia, a Ceriale, a Salsomaggiore e in tutte le altre centinaia di città italiane dove si corre una mezzamaratona. E’ semplicemente spaventoso lamentarsi delle proteste degli atleti agonisti: un agonista, in quanto tale, si allena e corre per dare il meglio di sè e se c’è qualche carenza organizzativa ha il diritto e il dovere di far sentire la sua voce. Se gli organizzatori del Vivicittà si sentono così amareggiati dall’annullare la manifestazione per qualche protesta di troppo, mi piacerebbe vedere la sospensione anche dei tornei di calcio a 5, calcio a 7, calcio a 11, calcio junior, calcio over 40, ecc. al primo insulto razzista.Ma quello che fa piangere il cuore è che la UISP, per indicare i corridori agonisti, mette la parola atleti tra virgolette. Vi parla un atleta, che ha corso nove maratone e centinaia di altre corse in Italia ed all’estero. So perfettamente che il nostro sport è impopolare e che un Bekele o un Baldini non sarà mai simpatico come un Totti o un Valentino Rossi: per questa ragione, quando partecipo ad una gara, non faccio mai mancare un applauso, una stretta di mano o un complimento agli organizzatori e al pubblico, anche se c’è qualche carenza evidente. E’ chiaro che non sono contento se una macchina mi taglia la strada mentre gareggio o se, al termine di tre ore di fatica, le docce sono gelate: lo faccio notare, magari lo scrivo in qualche blog, e tutto fa parte di una piccola serie di schermaglie tra atleti e organizzatori che serve a migliorare. Poi c’è sempre il maleducato che sbraita, come capita sempre e ovunque, e quello che ti pianta una grana legale perchè la domenica non ha niente di meglio da fare: per fortuna, quello non torna mai sul luogo del delitto e l’anno prossimo non lo ritrovi ai nastri di partenza! Ma ciò non deve far passare in secondo piano lo sforzo di tutti quelli che si allenano duramente, e che, quando si mettono un pettorale e viene stilata una classifica, hanno il diritto di essere chiamati atleti, senza virgolette e magari anche con la A maiuscola. Anche se arrivano ultimi. E se un organizzatore non capisce che una gara podistica non è corsa solo dai primi cinque, ma anche da tutti gli altri atleti che soffrono come bestie solo per battere se stessi e il proprio cronometro, beh, allora è un “organizzatore”. Tra virgolette. E lasciamolo a organizzare tornei di calcio tra bestemmie e insulti multicolori: noi Atleti non sappiamo che farcene. Nè nel 2010, nè negli anni a venire...

1 commento:

  1. Caro Riccardo
    Tu sai i sacrifici che facciamo e li descrivi in maniera precisa, però ti devo dire con il cuore che noi abbiamo un grosso difetto, noi che corriamo e ci alleniamo per le strade, noi che non abbiamo un capo di allenamento, noi che prediamo il freddo, la pioggia e il sole, solo per gareggiare in tutta Italia e non solo. Noi abbiamo il difetto di essere nati a la Spezia, non perché e una brutta Città ma perche dei podisti degli atleti non virgolettati ma con la A maiuscola NON FREGA NIENTE A NESSUNO, si fatica ad apparire si fatica ad allenarci si fatica a gareggiare.
    La fortuna è che a pochi passi da noi c'è chi sa organizzare e ci consente cosi di gareggiare.
    Io sono anni che faccio il Vivicittà alla Spezia, ma se come dicono il prossimo anno vorranno rilanciare in maniera strepitosa questa gara nella nostra AMATA CITTA, bene per conto mio correranno gli organizzatori, e chissà se alla partenza riusciranno anche a fare un bel torneo di calcetto.
    Ti saluto Angelo Bruno Salvetti

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